Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Aprile 23rd, 2013 | by sally
0Era il 1925 e Francis Scott Fitzgerald rivoluzionava la letteratura americana con “Il grande Gatsby“, ora diventato un film con protagonista Leonardo DiCaprio, che appare sulla cover del numero di maggio di Best Movie e che aprirà il Festival di Cannes. Il film è diretto da Baz Luhrmann, la storia è ambientata a New York e a Long Island, il personaggio principale è James Gatz, scappato dal Nord Dakota in cerca di una nuova identità. Il romanzo di Fitzgerald racconta il crollo del mito americano, tra amori tormentati e ricchezze, ritroveremo questa storia sul grande schermo a partire dal 16 maggio. Si tratta della quarta versione cinematografica, la prima risale al 1926, un film muto; nel 1974 Jack Clayton ne ha realizzato una versione con Robert Redford e Mia Farrow e sceneggiata da Francis Ford Coppola.
Leonardo DiCaprio appare sulla cover del numero di maggio di Best Movie, racconta la sua esperienza sul set de “Il grande Gatsby” di Baz Luhrmann, regista che conosce già da diverso tempo e con il quale ha lavorato in precedenza:
Conosco Baz da quando mi chiese di reinventare insieme a lui Romeo e Giulietta di Shakespeare. Lo ammiro per la sua capacità di sognare in grande. Un entusiasmo che ti travolge e sa aprirti gli occhi in modo nuovo su capolavori letterari iconici come questi. Nonostante sia attuale e apprezzato ancor oggi a livello mondiale, non è facile affrontare il più grande romanzo americano, proprio perché profondamente intessuto di America: di quell’America “embrionale” che poi si sarebbe trasformata in superpotenza. È uno di quei libri che apre a nuove interpretazioni ogni volta che lo si (ri)legge: chi è Gatsby? Un sognatore senza speranza, un romantico o un folle?
L’attore, considerato uno dei maggiori talenti hollywoodiani, ha parlato anche del suo modo di vedere il personaggio:
Mi ricordo che alle superiori, oltre a leggere il libro, ci fecero anche vedere il film con Redford e allora non mi coinvolse. Mi sentivo distante da quel mondo di cui non avevo mai sentito parlare e c’erano parecchi elementi che non avevo capito. Poi un giorno Baz mi lasciò sul tavolo una vecchia copia de Il grande Gatsby, dicendomi: «Ho ottenuto i diritti per la trasposizione cinematografica, la voglio fare con te». Quando l’ho riletto, ho avuto una specie di epifania, anche se riconosco che ci sono infiniti modi di interpretarlo. Ed è questo che mi ha guidato.