Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Marzo 18th, 2021 | by sally
0Considerato il padre della lingua italiana, Dante Alighieri è una delle figure più affascinanti della storia letteraria – ma non solo – del nostro Paese. Il poeta fiorentino è famoso principalmente per la sua opera più importante, la Divina Commedia, considerata non solo un capolavoro della letteratura italiana ma amata e studiata anche a livello mondiale. Tra tutte le sue opere, la Divina Commedia è sicuramente quella che più ha influenzato il mondo culturale degli anni e dei secoli a venire, continuando ad esercitare il suo fascino ancora oggi.
Dante Alighieri moriva a causa della malaria nel 1321, a Ravenna, nella notte tra il 13 e il 14 settembre, esiliato dalla sua Firenze. Sono moltissime le cose da dire su questa figura così affascinante: Dante era un uomo che si occupava di politica, di filosofia, non solo di lettere. Molti aspetti della sua vita tutt’oggi non sono del tutto chiari e questo contribuisce senza dubbio ad aumentarne il fascino. Ma visto che è di cinema che ci occupiamo, per celebrare i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, lanciamoci sul cinema e sul modo in cui le opere di Dante e la sua stessa vita hanno ispirato la settima arte.
Per chi ama i thriller e, in particolare, per chi ha già amato la trasposizione cinematografica de “Il codice Da Vinci” e di “Angeli e Demoni”. Ron Howard ha portato sul grande schermo anche “Inferno”, il libro di Dan Brown con protagonista il professor Langdon interpretato da Tom Hanks. Come si evince dal titolo, il libro e il film si basano sull’inferno dantesco, buona parte delle riprese si è svolta a Firenze.
C’è una storia particolare dietro questo film muto, datato 1911. Si tratta del primo film italiano a 5 bobine ed è stato prodotto dalla Milano Films. Fu battuto sul tempo dalla Helios Film, che decise di girare in fretta e furia un’opera molto simile, qualitativamente più bassa ma anche più scabrosa (veniva perfino mostrato un seno nudo, quello di Francesca). La trama è basata sull’Inferno dantesco in maniera piuttosto fedele ed è stato prodotto con delle tecniche per l’epoca decisamente innovative.
Lo spettacolo di Roberto Benigni ha ottenuto un successo travolgente, arrivato ben oltre i confini italiani. L’attore toscano, grande amante di Dante Alighieri, ha portato sul palco uno spettacolo in cui raccontava alcuni canti selezionati dalla Divina Commedia, intrecciandone il racconto con alcuni eventi di attualità. La sua esegesi della Divina Commedia è stata trasmessa dalla Rai, è possibile vederla su Raiplay.
È anche grazie allo studio di Dante Alighieri e della sua Divina Commedia che David Fincher ha avuto l’idea per uno dei suoi film più celebri e acclamati, “Se7en”. Il serial killer John Doe segue uno schema ben preciso per uccidere le sue vittime, basato sui peccati capitali così come Dante li illustra nel Purgatorio. A questo si aggiunge anche un’ispirazione da “Il paradiso perduto” di Milton.
Per chi invece vuole approfondire meglio gli aspetti della vita del Sommo Poeta, c’è la miniserie in tre puntate andata in onda per la prima volta nel 1965 in RAI. “Il grande, irreprensibile” Giorgio Albertazzi presta il volto a Dante, affiancato da Loretta Goggi nei panni di Beatrice Portinari. Anche questo disponibile su Raiplay.