Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Marzo 28th, 2021 | by sally
0Virginia Woolf, nata il 25 gennaio 1882, è stata una figura molto importante nell’ambito della letteratura britannica ed oggi è conosciuta in tutto il mondo. Ha iniziato ad occuparsi di scrittura quando era poco più che ventenne e al contempo si è occupata anche di politica, divisa tra gli incontri nei saloni intellettuali e la militanza nelle suffragette. La sua vita è stata segnata da alcune tragedie (gli abusi da parte del fratellastro e la scomparsa della madre, su tutte) che, nel corso degli anni, le hanno causato problemi di nevrosi e depressione, a causa della quale tentò più volte il suicidio, prima di togliersi definitivamente la vita il 28 marzo 1941, annegando nel fiume Ouse.
Sposata con il critico politico Leonard Woolf, insieme al quale fondò la casa editrice Hogarth Press, Virginia Woolf si fece notare per la pubblicazione del romanzo “La crociera”, seguito poi da “Kew Gardens” e “Notte e giorno”. È a partire dalla seconda metà degli anni Venti, tuttavia, che pubblicò quelle che sono ad oggi considerate le sue opere più importanti, “La signora Dalloway” e “Gita al faro”. Figura importante del movimento femminista inglese, Virginia Woolf scrisse anche il saggio “Una stanza tutta per sé”, in cui parla del ruolo della donna in ambito letterario (ma non solo), denunciando la discriminazione verso la figura femminile. Scrittori del calibro di Margaret Atwood e Gabriel Garcìa Màrquez hanno dichiarato di essere stati ampiamente influenzati dallo stile letterario di Virginia Woolf. In occasione degli 80 anni dalla sua morte, ecco 5 film da vedere per conoscere da vicino l’autrice e le sue opere.
Il film di Chanya Button è uscito nel 2018, con protagoniste Gemma Arterton, Elizabeth Debicki e Isabella Rossellini. La trama è ambientata negli anni Venti e racconta la relazione tra Vita Sackville-West e la scrittrice Virginia Woolf, durata dal 1925 al 1935.
Il film antologico ha l’intento di raccontare delle esperienze di migranti nella meltin’ pot londinese. L’ultimo capitolo è un adattamento di “Kew Gardens”. Il racconto, pubblicato per la prima volta nel 1919, prende il nome dal giardino botanico di Londra in cui è ambientato.
Come già detto, si tratta di uno dei romanzi più conosciuti di Virginia Woolf. Nel 1997 Marleen Gorris decise di farne una traposizione cinematografica con protagonisti Vanessa Redgrave, Natascha McElhone e Michael Kitchen. L’opera ha un’enorme importanza sia nella bibliografia della Woolf che nella storia della letteratura dell’epoca perché affronta numerose tematiche, tra cui la salute mentale, l’omosessualità e il femminismo.
Il titolo del film si basa su un gioco di parole, “wolf” in inglese significa “lupo” e con una “o”: chi ha paura del lupo? Uscito nel 1966 e diretto da Mike Nichols, il film è tratto dall’omonima opera teatrale di Edward Albee. È il racconto della crisi di una coppia, composta da Martha e George, ormai stanca per una vita troppo monotona, che esplode in una grossa lite. Martha è interpretata da Elizabeth Taylor e George da Richard Burton. “Chi ha paura di Virginia Woolf?” ebbe un successo incredibile e fu nominato in tutte le categorie possibili agli Oscar. La Taylor vinse il premio come migliore attrice protagonista, quello come migliore attrice non protagonista andò a Sandy Dennis. Il film si aggiudicò gli Oscar anche per la migliore fotografia, migliore scenografia, migliori costumi. Il film non ha attinenza con la vita della Woolf nè con le sue opere, ma è un pezzo di storia del cinema da non perdere.
Nel 2002 Stephen Daldry ha diretto questo dramma psicologico con protagoniste Meryl Streep, Julianne Moore e Nicole Kidman. Il film, che racconta le storie di tre donne di tre diverse generazioni, si ricollega a “La signora Dalloway” e mostra anche la Woolf intenta a scriverlo, nonostante i problemi di salute che hanno reso il suo lavoro di scrittura sempre più difficile da portare avanti. La Kidman vinse l’Oscar come migliore attrice per la sua interpretazione di Virginia Woolf.