Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Febbraio 26th, 2011 | by Kripstak
0Summary: Trama prevedibile e ripetuta, trita e ritrita con un cast di grandi star totalmente sprecato.
James L. Brooks ricomincia da “Come lo sai“, nuova commedia romantica arrivata nelle sale italiane lo scorso 18 febbraio, che vanta un cast di attori davvero eccezionale, ma che non basta a fare di questa commedia un capolavoro.
Triplo oscar per il film “Voglia di tenerezza“, James L. Brooks questa volta delude, avvalendosi di un cast in cui troviamo Paul Rudd, di recente visto in “A cena con un cretino“, nei panni dell’uomo ingenuo ed eccessivamente ottimista, immerso in un mare di guai; c’è anche Reese Witherspoon, nel classico ruolo della biondina, atleta in difficoltà che decide di rimboccarsi le maniche per dare una svolta alla sua vita; e poi c’è Owen Wilson, che rialza un po’ le sorti della pellicola, interpretando ancora una volta il ruolo del belloccio superficiale, in cui sembra trovarsi sempre a suo agio. Gli stereotipi, quindi, si sprecano ed è sprecata anche la presenza di un attore del calibro di Jack Nicholson che, nonosante i piccoli momenti comici, non emerge e non viene resa giustizia alle sue abilità. “Solito”, aggettivo unico per un film che di nuovo non ha assolutamente nulla. Trama semplice, senza troppo impegno: Lisa(Reese witherspoon) è una giocatrice di softball che va in crisi quando non viene convocata in nazionale e si consola momentaneamente con Manny (Owen wilson), unica nota positiva del film. Lui, giocatore professionista di baseball pieno di soldi, tremendamente narcisista e abituato ogni sera a cambiare donna… L’altro protagonista ha la faccia piu triste e pensatrice del film, si tratta di George (Paul Rudd) che si ritrova incastrato tra i grossi problemi creati dal padre (Jack Nicholson) e tenta di venirne fuori buttandosi a capofitto in un varietà di tentativi di corteggiamento con Lisa. Insomma, ad Hollywood c’erano soldi da spendere, per dare vita ad una trama semplice e a tratti ripetitiva, troppo poco originale, che lasciava intendere come sarebbe andata a finire già dall’inizio. La nota positiva è la fotografia, molto curata nei particolari, nelle luci nei colori, che mettono in evidenza i vestiti dalle tinte forti dei personaggi. Assolutamente da evitare tutte le cravatte.