Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Maggio 29th, 2011 | by sally
0Summary: Anche al secondo tentativo Phillips colpisce nel segno, questo nuovo capitolo è ben riuscito e la commedia esilarante e politicamente scorretta è servita.
Sta già sbancando da diversi giorni al botteghino, come previsto “Una notte da leoni 2” è destinato a replicare il successo del primo episodio. Todd Phillips è tornato in sala a due anni di distanza dall’uscita del primo capitolo e con un intermezzo segnato da “Parto col folle“, durante il quale non ha rinunciato all’importantissima presenza di Zach Galifianakis.
Pensavate che in questi due anni i quattro amici fossero diventati più responsabili? Ci hanno semplicemente provato, e con scarsi risultati. “Una notte da leoni 2” ci porta addirittura in Thailandia, ma occhio a non scambiarlo con un sequel, si tratta solamente di un film che si avvale della formula vincente. E si sa, se è vincente, perché cambiarla? Una sbronza indimenticabile ma dimenticata, Bangkok che sostituisce Las Vegas in qualità di luogo della perdizione, inferno dove smarrire le proprie anime, dove non tutto è come sembra. Questa volta il matrimonio è quello di Stu (Ed Helms), che finalmente ha trovato la donna della sua vita, dopo l’amara delusione della sua relazione precedente, quella che abbiamo visto nello scorso episodio. Al suo fianco sono rimasti Phil (Bradley Cooper) e Doug (Justin Bartha), mentre Alan (Zach Galifianakis) è stato accantonato per il suo modo di fare troppo estroverso e pericoloso, ma continua a vivere nel ricordo della leggendaria notte a Las Vegas. Stu non riesce a perdonare Alan per la storia del rufis, ma alla fine cederà e lo inviterà al matrimonio. Peccato che Alan, come sappiamo bene, sia capace di qualunque cosa, ancor di più se sente minacciata la solidità del suo “branco” da un genio sedicenne di origini thailandesi, il fratello della sposa, Teddy (Mason Lee). Stu, vista la passata esperienza, è fortemente intenzionato a non dare una festa di addio al celibato, ma si ritrova improvvisamente in una squallida stanza di Bangkok, dove troverà anche un vecchio conoscente, lo strampalato Mr. Chow (Ken Jeong), l’unico personaggio capace di morire e rinascere nell’arco di 102 minuti. Bangkok, è risaputo, è una città che cela molte insidie e offre molti vizi e poche virtù, i tre amici partiranno alla ricerca dei pezzi del puzzle per ricostruire la loro nottata da sbronzi. Stu deve scoprire perché ha un tatuaggio in faccia come Mike Tyson, ma questo è davvero l’ultimo dei problemi. Sulla scia di “Una notte da leoni“, Todd Phillips non rinuncia al gusto di buttare i tre amici in una nuova, esilarante avventura. Ovviamente la prima prova rimane imbattibile, come spesso accade e se vi aspettavate la novità, avete sbagliato film. Difatti, la formula più adatta per rendere uno pseudo-sequel efficiente, è non stravolgere troppo gli elementi che hanno reso il primo episodio memorabile. Quindi black-out, non solo mentali, flashback e incontri bizzarri, i presupposti per un’altra gustosa commedia ci sono tutti e sebbene non sia così dinamica ed esilarante come la prima, “Una notte da leoni 2” riesce a colpire nuovamente nel segno. Todd Phillips dimostra di avere un’ottima capacità nel gestire una commedia dai toni cattivi, per nulla politically correct, sempre troppo forti rispetto alle abitudini del popolo italico che comunque saprà apprezzare, se ha gradito anche l’antipasto. Indispensabile la presenza di Zach Galifianakis nel film, che con tutte le sue stranezze e i suoi sbagli imperdonabili, riesce paradossalmente a farsi amare. Il cast funziona bene, ricrea un’ottima sintonia e si riconfermano ottimi per la parte sia Bradley Cooper che Ed Helms, mentre questa volta si vede ancor meno Justin Bartha. Ovviamente Ken Jeong rimane un personaggio sopra le righe capace di suscitare ulteriore ilarità ed offrire qualcosa in più ad una sceneggiatura che già funziona di per sé e come se non bastasse, Phillips ha ben pensato di riportare Mike Tyson nel film, aggiungendo anche un cameo del mitico Paul Giamatti. Tutti questi elementi non possono che essere una garanzia, aggiungeteli agli incassi realizzati dal film nel weekend d’apertura e fate due calcoli: Todd Phillips vince ancora una volta. Il primo amore non si scorda mai, ma c’è spazio anche per il secondo, senza grandissimi rimpianti.