Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Gennaio 13th, 2012 | by alessandro ludovisi
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“Sleeping Around”, la nostra recensione:
Impara l’arte e mettila da parte, recita un vecchio e saggio proverbio. Riferendoci alla settima arte sarebbe più giusto dire “fai arte e te la mettono da parte”, soprattutto in Italia. Oltre alla cronica difficoltà nel reperimento di fondi, va considerata l’allergia del circuito cinematografico tradizionale alla distribuzione di opere realizzate da registi italiani, costretti ad immaginare il loro lavoro relegato in un polveroso archivio non fruibile al grande pubblico. “Alla ricerca della bobina dimenticata”, deve essere il motto della Distribuzione Indipendente, una realtà distributiva indipendente nata dalla volontà di promuovere e rilanciare una cinematografica che fatica ad ottenere la giusta visibilità, creando ex novo un circuito di diffusione alternativo a quello tradizionale.
Tra i partner della Distribuzione Indipendente, il Festival Internazionale del Film di Roma e la Casa del Cinema di Roma, dove lo scorso mese abbiamo assistito alla proiezione del film Il magico Natale di Rupert, una di quelle opere “dimenticate”, di cui parlavamo prima. Nella giornata di ieri è stata la volta di “Sleeping Around”, pellicola diretta dal regista Marco Carniti, una carriera, soprattutto teatrale, molto ricca con la realizzazione di opere dal forte impatto sociale come Palacio (sulle torture ad Abu Graib) e Lapidando Maria (tema principale, la lapidazione delle donne in Africa). Curiosa la storia di “Sleeping Around”, film sconosciuto ai più ma pluripremiato nei festival (Miami, Roma, Toronto, Ibiza) che sarà presentato al pubblico, finalmente, il 20 gennaio 2012. Della serie, meglio tardi che mai.
Una metropoli. Oggi. In una grande sala circolare a vetri all’ultimo piano di un edificio avveniristico, sede ufficiale di una importante agenzia di comunicazione internazionale ha inizio una conferenza stampa dove viene presentata una straordinaria innovazione tecnologica importata dalla Cina che trasformerà il concetto di pubblicità: una lente potrà proiettare, attraverso l’uso di un satellite, marchi pubblicitari direttamente sulla luna piena. Sulla terrazza della stessa sala circolare, si incontrano Sara e Marcello, dando inizio a una catena di intrecci tra i protagonisti della storia. Dieci storie per dieci personaggi, alla ricerca di un significato per la propria esistenza.
“Di letto in letto”, recita il sottotitolo del film, ma non solo, perché oltre alle classiche avventure consumate nel talamo, i protagonisti della pellicola si lasciando andare a pittoreschi amplessi nei luoghi più disparati (barche, macchine, terrazze all’aperto) mischiando carte e partner. Un lucido sguardo sulla vita, sul rapporto di coppia, sulla malattia (uno dei protagonisti è un tenero malato di Aids), tradimento, voyeurismo, avidità e difficoltà economiche. Un interessante mix metropolitano che potrà finalmente avere la giusta visibilità. Perché “Sleeping Around” non è un classico film italiano: la trama, il montaggio, la cupa fotografia rendono la pellicola un gioiello, non grezzo, da osservare nelle sue varie sfaccettature. In ogni angolo si nasconde un viso, un corpo, un atteggiamento originale, a metà strada tra onirico e reale, a tratti surrealista, con un forte richiamo al linguaggio della video arte. Come anime senza identità, i personaggi del film ci vengono mostrati “nudi”, alla ricerca disperata di un consenso, di un gesto d’amore. Sì, senza confusione, l’intreccio del film non lascia spazio a dubbi di sorta: i gesti sessuali sono una mera pratica meccanica, rodata come un ingranaggio industriale, quasi necessario. Perché, in fondo, è quello che chiede la società ai suoi annoiati abitanti e non è un caso che la oscura metropoli del film di Carniti sia decisamente futuristica ma senza nome. Senza richiami, scevra di un passato così come chi la abita. Sara, Marcello, Lory, Sonia, Elena, Giovanni, Paolo, Beatrice, Bed, Ricky sono solo nomi, pedine di uno scacchiere dove bianchi e neri si confondono.
Con quel tocco alla Lynch e Cronenberg all’italiana, Carniti riesce a concepire un’ opera particolarissima, figlia di un intreccio a sfondo sessuale semplice ed efficace. Senza strafare, invita lo spettatore in un viaggio metropolitano tra caratteri e personaggi dalla identità semi celata, non tutti riusciti. Sugli scudi una Anna Galiena nei panni di una donna di successo che utilizza le proprie qualità fisiche come arma di seduzione e Dario Grandinetti nel ruolo del cinico professore universitario dall’accento sudamericano.
“Sleeping Around“, Un “Magnolia all’italiana”, che vi consigliamo di non perdere.
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