Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Settembre 28th, 2012 | by Andrea Lupia
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“Il signore degli anelli – Le due torri” è il secondo film della trilogia di Peter Jackson tratta dal leggendario romanzo di John Ronald Reuel Tolkien. Rilasciato nel 2002 (2003 in Italia), continua la storia da dove si interrompeva alla fine del primo film. La compagnia è dispersa, Gandalf è scomparso scontrandosi con il mostruoso Balrog nelle miniere di Moria. Aragorn, Legolas e Gimli incontrano Éomer ed i suoi uomini per avere informazioni sugli Hobbit. Questi riferiscono loro che gli Uruk-Hai sono stati completamente distrutti e che non ci sono sopravvissuti. A questo punto, si recano sul luogo dello scontro e grazie alle abilità di Aragorn intuiscono che gli Hobbit si sono salvati rifugiandosi nella foresta di Fangorn. Entrandovi alla ricerca di Merry e Pipino, Aragorn, Legolas e Gimli incontrano Gandalf, che credevano ormai scomparso dopo lo scontro avvenuto sul ponte di Khazad-dûm. I quattro devono raggiungere Rohan e risvegliare il re dall’incantesimo di Saruman, che l’ha intorpidito nel corpo e nella mente e reso incapace di agire, per poterlo convincere a organizzare una difesa contro l’esercito che si avvicina sempre più al regno dei signori dei cavalli per distruggerlo. Intanto Gollum, Frodo e Sam, dopo aver marciato verso il cancello nero di Mordor e non essere riusciti ad entrare, cercano un’altra via…
“Le due torri” incassò circa all’epoca quanto il primo film della serie, confermando un trend di apprezzamento che fin da subito aveva trasceso anche le più rosee aspettative. Nel portare sullo schermo il libro che non poteva essere portato sullo schermo, Peter Jackson innescò un vero e proprio fenomeno culturale, che continuò e crebbe, con il secondo capitolo. Le riprese di questo episodio furono in parte condotte in contemporanea con quelle del primo film, tanto da essere terminate solo un mese dopo la fine di quelle del capitolo precedente, confermando la maggior parte del cast: Elijah Wood (Frodo Baggins), Ian McKellen (Gandalf), Viggo Mortensen (Aragorn), Sean Astin (Samvise “Sam” Gamgee), John Rhys-Davies (Gimli), Billy Boyd (Peregrino Tuc ”Pipino”), Dominic Monaghan (Meriadoc Brandibuck), Orlando Bloom (Legolas), Sean Bean (Boromir), Christopher Lee (Saruman), Hugo Weaving (Elrond), Liv Tyler (Arwen) e Cate Blanchett (Galadriel), con l’aggiunta di Bernard Hill (Théoden) e di Miranda Otto (Éowyn). E naturalmente l’immenso Andy Serkis (Gollum/Sméagol).
Realizzato con la medesima cura per i particolari ed un comparto tecnico estremamente all’avanguardia ancora oggi (figuriamoci dieci anni addietro) “Le due torri” porta avanti una storia emozionante e lo fa con la perizia e l’affetto di chi ha molto rispetto per il materiale trattato. E’ noto che molte cose differiscono, anche molto dal libro di Tolkien ai film di Jackson, ma nonostante questo i film della trilogia hanno saputo raccogliere il plauso anche della fanbase letteraria di J. R. R. Tolkien, notoriamente molto gelosi della fedeltà ad un’opera per la quale (non solo loro) nutrono sentimenti che spesso vanno al di la dell’affetto.
Ancor più avventuroso del primo capitolo, questa volta assistiamo a scene di massa, immense e assolutamente credibili e alle ormai leggendarie ricostruzioni di luoghi splendidi e fiabeschi, ma mai ridondanti. Enormi bestie, un gran numero di divere creature e sorprendenti riferimenti culturali. Uno spettacolo. Le musiche a cura Howard Shore e Fran Walsh danno poi la pennellata finale a questo secondo pannello di un’opera tanto bella, quanto monumentale. Bellissimo.
Fredda è la mano, le ossa e il cuore. Freddo è il corpo del viaggiatore. Non vede quel che il futuro gli porta quando il sole è calato e la luna è morta.
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