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Published on Gennaio 17th, 2013 | by alessandro ludovisi

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Warm Bodies: conferenza stampa con Nicholas Hoult

Si è svolta nella giornata di ieri a Roma, nella splendida cornice del Cinema Adriano, l’anteprima mondiale del film “Warm Bodies” con la proiezione del film (qui trovate la nostra recensione) e la conferenza stampa a cui ha preso parte il giovane Nicholas Hoult, protagonista nel film nel ruolo dello zombie R.

Quando mangiavi cervello nel film, in realtà cosa mangiavi?

“Una coma umida spugnosa e fredda con molto sangue finto. Non mangiavo cervello sul set, era una cosa finta ma sicuramente non molto buona”

Nicholas Hoult | © Getty Images / Ben Stansall

Nicholas Hoult | © Getty Images / Ben Stansall

Questo è uno dei pochi film in cui lo zombie è protagonista, io me ne ricordo solo un altro La notte dei morti viventi – parte 3. Hai visto questo film e quali altri hai visto per prepararti a questa parte e hai letto il libro?

“Abbiamo guardato tutti i film possibili e immaginabili sugli zombie, tutto quello che aveva dead nel titolo noi lo abbiamo visto prima di realizzare questo film e poi abbiamo visto anche film più recenti come L’alba dei morti dementi, Zombieland, Edward mani di forbice, e film nei quali il personaggio principale ha difficoltà nel comunicare. Ho letto il romanzo, è difficile mettere tutto nel film ma mi è servito per entrare nella testa del personaggio. Quella di fare dello zombie un protagonista è stata una ottima idea  con tutti che fanno il tifo per lui perché ha voglia di cambiare il mondo con Julie che si unisce a lui in questa lotta”

Il film è stato presentato in Italia come l’erede di Twilight, avendo anche gli stessi produttori, eppure sembra un film concluso. Ce ne saranno altri?

” Il film è stato concepito come un unico capitolo però come sapete meglio di me oggi si può fare un sequel di qualsiasi cosa. Ovvio  che ci sia  il paragone con la saga di Twilight anche se penso siano film diversi e questo film ha un tono più leggero, ironico e si prende meno sul serio pur non facendo una parodia”.

Levine è molto sensibile al tema della malattia e ce lo ha dimostrato già con il precedente film ma in questo sembra che il messaggio sia che la diversità è la vera malattia da cui guarire. Te cosa ne pensi, come vedi la diversità?

“Non credo che il messaggio sia questo, ma più un amore che trionfa su tutto. Il mio personaggio si trova intrappolato in questa situazione, ha ricordi ed emozioni e vorrebbe tornare come prima. Poi vediamo una ragazza come Julie, con il ragazzo che viene mangiato da R eppure lei non si allontana e lui è veramente un diverso”.

Una delle scene più divertenti del film è sicuramente quando lo zombie R insegna alla protagonista femminile a comportarsi, muoversi, come uno zombie. Quante volte è successo che sovrarecitavate come zombie e quali sono state le indicazioni di Levine?

“Io non ho mai esagerato, non sono mai stato sopra le righe. Abbiamo fatto un corso di zombie con gli altri attori, ballerini e c’era anche un membro del Cirque de Soleil. Uno dei trucchi che ci hanno insegnato è stato farci immaginare che in fondo alla stanza ci fosse del cibo, della carne fresca e solo chi fosse arrivato primo avrebbe mangiato. Personalmente è stato impegnativo correre insieme alla protagonista, perché dovevo correre ma sempre come fossi uno zombie. Correre veloce alla maniera di uno zombie è stato veramente difficile”.

Una piccola curiosità: all’entrata del Cinema Adriano era presente una discreta delegazione femminile, con tanto di striscioni per Nicholas Hoult: che possa spodestare dal cuore delle ragazze il vampiro Pattinson?

 

 

 

 

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