Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Settembre 21st, 2017 | by sally
0Sarah Paulson che urla: c’è. Fobie buttate lì a caso: ci sono. Un po’ di sangue sparso qua e là: c’è.
Se dovessimo guardare al terzo episodio di “American Horror Story: Cult” come a un momento decisivo per scegliere se continuare a guardare la serie o meno, è certo che Ryan Murphy e Brad Falchuck non avrebbero più un grande seguito di fan. L’unica cosa che può tenere in piedi la stagione è la speranza che cambi qualcosa perché per il momento non è successo praticamente niente.
Nell’episodio “Neighbors from hell” abbiamo la conferma che Aly e Ivy vivono in un quartiere orribile. Aly ha appena ucciso un uomo, scatenato l’ira della popolazione latina, perché il povero Pedro era messicano. Il fenomeno post elezioni di Trump continua a dilagare e il mondo è diventato un posto peggiore. Xenofobia e razzismo prendono il sopravvento e nessuno riesce più a fidarsi del prossimo. Men che meno se di fronte a casa tua viene ad abitare una coppia squinternata come quella composta da Harrison e Meadow. Questi ultimi sono convinti che sia tutta colpa dell’Isis e hanno un crollo nervoso, come praticamente tutto il vicinato. Kai, paradossalmente, sembra essere l’unico a voler capire le esigenze di Aly, alimentandosi delle sue paure e al contempo rassicurandola. Succedono altre cose strane nel quartiere, come un camion che diffonde una strana sostanza verde nell’aria, in più i clown tornano a colpire, lasciando letteralmente il segno. Un’altra coppia viene uccisa e nel modo peggiore che potesse immaginare: i clown hanno messo in scena la più grande fobia della donna, rinchiudendola viva in una bara. Dall’inizio dell’episodio Ryan Murphy fa una rivelazione importante, rimarcandola con qualche indizio successivo: il Dr. Rudy Vincent (Cheyenne Jackson) non è esattamente innocente. E c’è Colton Haynes nei panni di un detective poco convincente, sia dal punto di vista recitativo che per l’impegno che mette nelle indagini. Inoltre è un “amico”di Meadow, dovrebbe essere coinvolto anche lui.
“Neighbors from hell“, tra uno spavento e l’altro di Sarah Paulson, prova a rimescolare le carte: chi sono i veri vicini infernali? Passare dalla parte del torto o della ragione è davvero troppo semplice e basta una mossa azzardata, come l’aggressività di Aly ormai stremata da tutto quello che è accaduto. Peccato, però, che il vicino di casa, a fine episodio, la accusi di aver ucciso Meadow, ricoperto di sangue. Forse c’è da rivedere tutto sotto un’altra prospettiva. In ogni caso all’interno dell’episodio ci sono molti altri elementi che stridono o non esattamente necessari per quella che sembra la stagione più svogliata e confusa dell’intera serie di “American Horror Story“, perfino più di “Hotel“. Lì almeno avevamo una magnifica Liz Taylor.