Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Gennaio 9th, 2012 | by Cristiano Previ
1Uno dei film di cui si parla poco e di cui probabilmente si parlerà molto dopo la sua uscita nelle sale, prevista il 27 gennaio, è certamente “A.C.A.B.” di Stefano Sollima. Tratto dall’opera lettearia di Carlo Bonini il cui titolo è l’acronimo di “All Cops Are Bastard” (tradotto dall’inglese: “tutti i poliziotti sono bastardi”) il film narra la storia di tre rappresentanti delle forze dell’ordine, Cobra, Negro e Mazinga, appartenenti ad un reparto mobile della Polizia impegnato in prima linea contro ultrà, No Tav, Black Bloc.
Per chi ha già letto il libro il percorso risulterà più semplice poiché più o meno saprà quello che lo attende. Chi si aspetta invece, vista la produzione tutta di carattere istituzionale, a metà tra Cattleya e Rai Cinema, una sorta di lungometraggio incentrato sulla figura eroica di alcuni rappresentanti dello Stato in divisa si sbaglia di grosso.
Sollima entra dentro uno degli argomenti più spinosi e drammatici degli ultimi quindici anni, del cosiddetto “braccio violento della legge” e dei suoi abusi di potere. Fatti di cui, fino allo scandalo del G8 di Genova, poco si sapeva e di cui ancora oggi troppo poco si parla in termini, sia da una parte che dall’altra, soprattutto civili.
“A.C.A.B.” ci porta ad affrontare manifestazioni pericolose e tafferugli di strada attraverso la visuale da dentro il casco di un agente, ma lo fa con una violenza ed un realismo tale che il risultato si sbilancia a favore degli eccessi e delle contraddizoni di un mondo di cui ancora oggi, nonostante interminabili processi e documenti inequivocabili, il cittadino medio è ignaro, o almeno questo è quello che il regista ha intenzione di trasmettere al pubblico.
Stefano Sollima attraverso questo drammatico film tenta di sbattere in faccia una realtà, una realtà diversa da quella che generalmente siamo abituati a vivere soprattutto sul piccolo schermo quando vanno in scena storie inerenti i nostri tutori dell’ordine. Le fiction “Carabinieri”, “R.I.S.”, “Il Maresciallo Rocca” o “Distretto di Polizia” alle quali annualmente si susseguono episodi sono come dei lontanissimi parenti di “A.C.A.B”. perchè narrano lo stesso mondo ma sono due realtà completamente diverse.
Se il pubblico riuscirà a far conciliare le due facce della medaglia lo scopriremo dal 27 gennaio, data in cui uscirà il film nelle sale. Il regista è reduce dallo straordinario successo della serie “Romanzo criminale” e dirige un trio abituato ad impersonare in TV agenti di Polizia o Carabinieri, si tratta di Pierfrancesco Favino, Marco Giallini e Andrea Sartoretti, bravissimi nei ruoli passati e certamente all’altezza di questa cruda trasposizione, di cui mostriamo il trailer:
Gli agenti di “A.C.A.B.” rappresentano quelli duri e cattivi messi alla ribalta e al giudizio dell’opinione pubblica ngli ultimi anni, quelli che ci credono, che vogliono far male e punire chi, secondo loro inzozza il paese non rispettando le regole, poco importa se sono immigrati clandestini, operai in protesta o studenti, Sollima vuole mostrare lo spaccato del paese, nella maniera più rude e lo fa dal primo minuto portando lo spettatore sul campo della battaglia che questi stessi agenti affrontano ogni settimana, nella loro convinzione di avere la stessa ragione di coloro che affrontano. Tuttavia, sempre nelle intenzioni del regista, il film non vuole cadere nella retorica e cerca di mostrare anche la tremenda solitudine autentica che vive chi serve lo Stato e che quotidianamete ne rimane deluso.
“All Cops Are Bastard” potrebbe risultare un piccolo passo verso una presa di coscienza, il pubblico sarà portato, dopo aver visto il film e mentre le immagini scorreranno, a fare delle riflessioni, a mettere a confronto i personaggi buoni di “Distretto di Polizia” con quelli cattivi di “A.C.A.B.” ed in questo conflitto a notare come i primi non abbiano mai paura nelle puntate delle fiction mentre i secondi passano dall’aver paura durante una sommossa e a trasformare questa paura nell’odio e nella forza per reagire brutalmente al nemico con l’intento di fargli male, il tutto passa sotto i nostri occhi senza che, ne il regista, ne la storia ci chieda di avere compassione o comprensione per loro.
Del resto gli Stati Uniti con serial come “The Shield” o “The Wire” hanno già iniziato a mostrare le contraddizioni del loro sistema giuridico e politico nazionale, per noi “A.C.A.B.” rappresenta questo passaggio vissuto anche al di fuori della cronaca post G8 ed in un periodo storico dove tornano a squillare preoccupanti le sirene di allarme di tensione sociale.
One Response to A.C.A.B.: Da Sollima una cruda realtà del paese