Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Novembre 28th, 2012 | by alessandro ludovisi
0Summary:
Questo articolo contiene spoiler della settima puntata di American Horror Story Asylum.
Dopo l’episodio doppio con protagonista Anna Frank, “American Horror Story Asylum” ci introduce alle origini del male, con la puntata numero 6 (The Origins of Monstrosity) nella quale viene svelata la vera storia di Bloody Face che abbiamo scoperto essere il Dr. Oliver Thredson (Zachary Quinto).
L’episodio, siamo ai giorni nostri, inizia con una chiamata al 911 in seguito alla quale degli agenti si dirigeranno al Briarcliff dove ritroveranno tre cadaveri impiccati in una curiosa e macabra posizione piramidale. I tre defunti sono gli epigoni del celebre Bloody Face nonché gli assassini del povero Leo (Adam Levine) rinvenuto, senza un braccio, sul luogo del delitto. Perlustrando la scena del crimine i poliziotti sentiranno squillare il telefono di Leo, con all’altro capo del filo l’assassino che rivendica l’assassinio dei tre imitatori. Nel frattempo è scomparso il corpo di Teresa….
Tornando al 1964, Suor Jude riceve la visita di una mamma preoccupata che vorrebbe che la sua piccola ricevesse assistenza medica e psicologica all’interno della struttura. Ma al Briarcliff non c’è una sezione per bambini e quindi Jude si troverà costretta a negare il suo aiuto alla donna nonostante quest’ultima gli racconti una storia agghiacciante, con la figlia sospettata di essere la responsabile di un feroce omicidio ai danni di una coetanea. La piccola verrà abbandonata dalla madre proprio all’interno del manicomio e di lei si prenderà cura Suor Mary Eunice che le conferma di essere il diavolo e le consiglia di “essere se stessa”, regalandole un affilato coltello da cucina. La piccola “farà tesoro” dei consigli di Eunice arrivando a sterminare l’intera famiglia.
Passiamo alle “origini del male”, iniziando con Bloody Face alias Dr. Thredson, che come abbiamo visto nello scorso episodio è riuscito a catturare la giornalista Lana Winters che ora assiste incredula al racconto dello psichiatra. Da giovane Oliver è stato abbandonato dalla madre ed è stato costretto a crescere in un orfanotrofio, ma non ha mai smesso di immaginare che cosa potesse rappresentare il calore umano e l’affetto di una madre. Proprio per questo ci viene mostrato, dopo un breve flashback di Thredson studente che si lascia andare a comportamenti ambigui con un cadavere, il lato ironicamente più “umano” del dottore. Lana sembra stare al gioco e intuisce che l’unica soluzione per restare viva è comportarsi come se fosse la sua madre naturale.
Uno dei personaggi più perfidi di Asylum è sicuramente il medico nazista Arden che qui troviamo in un flashback che ci aiuta a capire le ragioni delle sue folli gesta e perché il Monsignore, che intanto uccide Shelley strozzandola con un rosario dopo averla vista orribilmente sfigurata e mutilata, copra le sue malefatte. Poco prima di diventare un manicomio il Briarcliff è stato un efficiente ospedale dove lavorava anche il Dr Arden. Quest’ultimo nel primo incontro con il Monsignore si abbandona a falsi ideali inneggiando a una ricerca che avrebbe portato enormi benefici al genere umano. Solo dopo aver visto Shelley il monsignore si renderà conto dell’operato di Arden ma è ormai costretto a tacere poiché una volta venuti fuori gli orrori della sala operatoria, inevitabilmente, lo stesso Vescovo si troverebbe invischiato. Ma perché questi esperimenti? Il sedicente medico nazista, ipotizzando un apocalittico scenario nucleare, ha utilizzato alcuni pazienti del Briarcliff come cavie alle quali è stato alterato il sistema immunitario, grazie a un cocktail di batteri della sifilide e della tubercolosi, per poter reagire e vivere nonostante un livello alto di radiazioni.
Vi ricordate Sam Goodman? Il cacciatore di nazisti che abbiamo visto nella scorsa puntata conferma a Suor Jude che il Dr Arden è un ex medico delle S.S ma verrà ucciso da Mary Eunice, sempre più fedele alleata del folle Arden.
Nell’epilogo dell’episodio si torna ancora al Briarcliff moderno e scopriamo che Teresa è ancora viva ed è stata catturata proprio da Bloody Face o da qualcuno che ne imita le gesta (se cosideriamo il salto temporale di quasi cinquant’anni pare infatti improbabile pensare al Dr Thredson), lasciando intendere che già dal prossimo episodio (“Dark Cousin”) la storia vivrà di una alternanza tra epoche differenti, un po’ come è spesso accaduto anche nella prima stagione.
Come avevamo già ipotizzato la serie è decisamente inclinata verso l’horror psicologico e rischia, a causa di numerose sottotrame e diversi flashback, di arenarsi in un enorme calderone contenente tutti i mali del mondo e tutti i più classici topoi di genere. Eppure funziona incredibilmente bene, nonostante un universo nel quale convivono, malati di mente, ninfomani, masturbatori cronici, omosessuali, suore dal passato oscuro , il diavolo, gli alieni, bambine assassine e mostri deformati. “Asylum” risveglia i sensi di ogni buon horror cinefilo incoraggiandolo a riconoscere gli indizi e sorridere delle numerose citazioni.
[starreview tpl=16]