Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Settembre 24th, 2016 | by sally
0Nel corso di sei stagioni abbiamo avuto modo di capire che Ryan Murphy e Brad Falchuck si ispirano spesso a storie realmente accadute per gli episodi di “American Horror Story“, ed è così anche nel caso di “Roanoke“.
Il vero horror è la realtà, spesso e volentieri i fatti narrati nella celebre serie di FX sono ispirati a storie reali, lo abbiamo visto nel caso del clown di “Freak Show” così come per “Hotel“, l’ultima stagione non fa eccezione. Abbiamo visto che il tema è “Roanoke“ e si basa sulla leggenda di una colonia realmente esistita ma misteriosamente scomparsa. Da qui in poi parleremo di quanto visto nel secondo episodio, perciò allarme SPOILER!
Nel primo episodio sono apparse per pochi istanti, mentre nel secondo i loro personaggi hanno terrorizzato Matt e sono apparsi a Lee, si tratta delle due infermiere killer. Se in “Murder House” le infermiere erano vittime di un pericoloso assassino, in questo caso le carnefici sono proprio loro. E gli sceneggiatori non hanno dovuto lavorare molto di fantasia, perché la loro storia è stata leggermente modificata ma si basa su un fatto avvenuto nel 1986 nella casa di riposo Alpine Manor a Walker, in Michigan. Gwendolyn Graham si era appena trasferita dal Texas, sul nuovo posto di lavoro conobbe Catherine Wood, che lavorava lì dall’anno precedente. Quest’ultima aveva divorziato da poco e all’arrivo di Gwendolyn iniziò una relazione sessuale con lei. Due anni dopo le donne sono state accusate degli omicidi avvenuti nella casa di cura dove tra il gennaio e l’aprile del 1987 erano morti 40 pazienti. Le vittime erano prevalentemente pazienti che soffrivano di Alzheimer, la Wood in seguito spiegò di aver assistito agli omicidi mentre la Graham uccideva le persone con un asciugamano. Essendo pazienti anziani, tra i 65 e i 97 anni, le vittime erano incapaci di reagire. La Wood spiegò anche che gli omicidi servivano a “cementificare” la loro relazione.
Non è stata inventato nemmeno il giochino che le due infermiere avevano avviato, ovvero quello di scegliere le vittime in modo tale da formare la parola “Murder” con le iniziali dei loro nomi. Quando il “gioco” iniziò a farsi complicato, le due donne decisero di trasformare ogni omicidio come un giorno, in riferimento alla frase “I will love you for forever and a day” che Wood aveva scritto per l’amante. La Wood ha accusato la Graham di essere la figura dominante nella relazione, testimoniando che l’ex compagna teneva dei “souvenir” delle vittime per rivivere le loro morti – di fatto mai trovati dalla polizia. La Graham si innamorò di un’altra donna che lavorava nella casa di cura e con lei si trasferì in Texas, mettendo fine alla relazione con la Wood. Quest’ultima nel 1988 raccontò degli omicidi al suo ex marito, che si rivolse subito alla polizia, anche se non tutte le vittime e le prove furono trovate, le due donne furono arrestate e in seguito condannate.
Abbiamo visto che tutte le stagioni di AHS sono collegate tra loro, un altro collegamento è stato svelato dai creatori della serie. Quello con “Murder House” è palese, mentre dovremo aspettare per vedere quale sarà quello con “Freak Show“. Vi ricordate del delizioso (si fa per dire) Dandy Mott interpretato da Finn Wittrock? Rivelazione della quarta stagione, lo psicopatico immaturo aveva alle spalle una storia familiare piuttosto interessante, scopriremo le sue origini proprio in questa stagione.