Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Giugno 5th, 2012 | by sally
0Il Tribeca Film Festival sbarca a Firenze, infatti dal 13 al 17 giugno si terrà la prima edizione del Tribeca Firenze, nato dalla collaborazione tra Tribeca Enterprise e The Tuscan Sun Festival.
Proprio in occasione dell’apertura di questo grande evento, sarà proiettato “Woody Allen: a documentary“, biopic sul celebre regista arricchito da notevoli testimonianze, tra cui quelle di Sean Penn, Robert De Niro, Martin Scorsese, Penelope Cruz e Scarlett Johansson.
Il documentario è diretto da Robert Weide, che ripercorre la carriera del regista newyorchese, da poco visto con “To Rome with Love” attraverso battute e aneddoti. Si tratta di un evento speciale non solo perché proiettato in occasione della prima edizione del Tribeca Firenze, ma perché si tratta del primo film biografico che Woody Allen abbia mai autorizzato.
Per la realizzazione di “Woody Allen: un documentario“, Robert Weide ha seguito il regista per più di un anno e mezzo, analizzando meticolosamente la sua vita e i suoi lavori, dagli esordi ad oggi, che è considerato uno dei capisaldi della settima arte.
Il documentario, peraltro, arriva a pochi giorni dalla polemica scatenata da Carlo Verdone, che non ha affatto apprezzato il modo in cui il regista ha descritto Roma nel suo ultimo film. L’attore italiano ci è andato giù pesante con le dichiarazioni, rivelandosi molto amareggiato per “To Rome with love” film che, di fatto, non è stato del tutto apprezzato dalla critica, sia italiana che internazionale:
Mi dispiace dirlo di Woody, ma è così: la sua ultima fatica è un presepe finto, in cui non ha fatto altro che giocare coi luoghi comuni. È una Roma vista con gli occhi degli americani, che quando viaggiano sperano di trovarla così: gente bonacciona, un po’ sguaiata, i monumenti, se mangia bbene… Roma invece è una città piena di problemi, che amo tantissimo, che mi sta a cuore, ma è diventata impossibile. (…) (Woody Allen) ha voluto solo farsi una vacanza romana. Ha dato al pubblico americano quello che voleva vedere: una rappresentazione anche un po’ ignorante.