Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Gennaio 13th, 2019 | by sally
0Bob Dylan rimane una delle figure più interessanti della storia della musica e sarà al centro di un documentario prodotto da Netflix.
Dietro la macchina da presa ci sarà nientemeno che Martin Scorsese, che ha già realizzato “No Direction Home” nel 2005. Il documentario si concentrava sul periodo dell’arrivo a New York del cantautore e sull’incidente motociclistico che, nel 1966, lo costrinse a ritirarsi temporaneamente dalla musica. Il documentario, della durata di 208 minuti, è ricco di materiali e ha richiesto molto tempo per la produzione. Le riprese, infatti, sono iniziate già nel 1995.
Martin Scorsese è un grande amante della musica: oltre alle colonne sonore dei suoi film, lo dimostra un altro documentario, “Shine a Light“, uscito nel 2008 e dedicato ai Rolling Stones. Tra il regista di “Taxi Driver” e Mick Jagger c’è una profonda amicizia che, sempre in nome della musica, nel 2016 li ha portati a co-produrre la sfortunata serie “Vinyl” per HBO. Il protagonista della storia era Bobby Cannavale nei panni di Richie Finestra, importante discografico in declino all’inizio degli anni Settanta. Nonostante il mancato rinnovo e il flop, il pilot diretto proprio da Scorsese è degno di nota.
Il nuovo documentario su Bob Dylan, come annunciato da Variety, sarà prodotto da Netflix. “Rolling Thunder Revue” racconterà l’omonimo tour che portò il cantante in giro per gli USA tra il 1975 e il 1976 ed è così stato descritto:
Rolling Thunder Revue: A Bob Dylan story by Martin Scorsese cattura lo spirito inquieto dell’America nel 1975 e la musica gioiosa che Dylan ha suonato durante l’autunno di quell’anno. Rolling Thunderè un’esperienza unica nel suo genere, dal maestro cineasta Martin Scorsese.
Al secolo Robert Allen Zimmerman, Bob Dylan ha dato un importantissimo contributo al mondo della musica e della letteratura. Nel 2016 gli è stato conferito, infatti, il premio Nobel per la letteratura “per aver creato nuove espressioni poetiche nella grande tradizione della canzone americana”.