Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Maggio 14th, 2011 | by Marco Valerio
0La quarta giornata della sessantaquattresima edizione del Festival di Cannes è la giornata di Johnny Depp. L’attore è giunto sulla Croisette per presentare, fuori concorso, il quarto capitolo della saga cinematografica di Pirati dei Caraibi. C’e’ da scommettere che tutti i riflettori saranno per lui. “Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare” Gore Verbinski ha passato la mano, decidendo di dedicarsi a progetti più personali (vedi l’ottimo film d’animazione “Rango”). Stessa strada hanno intrapreso Orlando Bloom e Keira Knightley che dopo tre episodi hanno abbandonato il pur redditizio franchise. Il timone è passato a Rob Marshall, regista di “Chicago”, “Memorie di una Geisha” e “Nine”. Johnny Depp ricopre per la quarta volta le vesti del capitano Jack Sparrow e al suo fianco ritrova un altro aficionado della saga come Geoffrey Rush. La nuova avventura ruota intorno alla ricerca della fonte dell’eterna giovinezza. New entry: Penelope Cruz nel ruolo della bella ed enigmatica Angelica. Sarà il capitolo finale? Improbabile.
“Michael” Diretto da Markus Schleinzer, con protagonisti Michael Fuith e David Rauchenberger. Per una cinematografia piccola come quella austriaca, un film in concorso è un autentico evento. In questo caso, trattandosi dell’opera prima di un cineasta quarantenne, la curiosità è sicuramente maggiore. Il film racconta cinque mesi di convivenza forzata tra un adulto e un ragazzo. Con la parola fine ad attenderli. “Hearat Shulayim” Altro film del concorso ed altro film esponente di una cinematografia emergente. In questo caso quella israeliana. Il film di Joseph Cedar con Shlomo Bar Aza e Lior Ashkenazi racconta la storia di un cineasta che sceglie di occuparsi della vita e dei sentimenti di una famiglia di intellettuali, gli Shkolnik, padre e figlio. Mentre il giovane Uriel si fa strada della sua professione, il padre giurista, Eliezer e’ sempre stato tenuto al margine del mondo accademico per il suo carattere difficile. Finchè non giunge la notizia che avrà un ambitissimo premio alla carriera. “Tous Au Larzac” Documentario francese presentato nella sezione “Un certain renard”. Racconto dei dieci anni di rivolta popolare da parte degli abitanti dell’area di Larzac dove, nel 1971, l’allora ministro della difesa decide di impiantare il più grande campo militare di Francia. Solo con le elezioni presidenziali del 1981 si giungerà a una pacificazione. “Michel Petrucciani” Documentario firmato Michael Radford e titolo di punta di “Un certain renard”. Un lavoro documentaristico che è soprattutto una biografia umana, prima ancora di un ritratto artistico, del celebre pianista jazz ridotto da sempre a combattere coi limiti del suo corpo. “Bollywood – La più grande storia d’amore mai raccontata” Un giovane regista indiano (Rakeysh O. Mehra) e un collega americano (Jeffrey Zimbalist) con buona esperienza televisiva rivisitano a modo loro il mito della più prolifica cinematografia mondiale che per molti è la vera essenza della cultura popolare indiana. Musica, danza, passioni e romanticismo sono il collante di film che ripetono la loro formula, aggiornandola, da oltre 70 anni. “Return” Presentato nella Quinzaine des Realisateurs, debutto alla regia di Liza Johnson, artista multimediale ben nota ai frequentatori dei grandi musei d’arte contemporanea. Si narra il disagio di una donna che, al termine del servizio militare, ritorna nella quiete, solo apparentemente accogliente, della casa e del suo cerchio d’amicizie. Il disagio del soldato che deve fare i conti con la vita civile è tema spesso frequentato dal cinema americano ma qui, forse per la prima volta, lo sguardo è totalmente femminile. “A Bronx Tale” Proiettato all’interno della sezione collaterale “Cannes Classiques”, il restauro del primo film da regista di Robert De Niro. Nel quartiere italiano del Bronx, nel 1960, il piccolo Calogero subisce il fascino del boss di quartiere Sonny, nonostante il padre Lorenzo, un modesto guidatore di autobus, cerchi di educarlo all’onestà e al rispetto della legge. Questa proiezione merita una segnalazione sia perché segna il culmine di una giornata di collaborazione tra Cannes e il Tribeca Film Festival fondato da De Niro sia perché sarà lui in persona a introdurre il film e rompendo per qualche minuto il ”patto del silenzio” che vincola la giuria del festival da lui presieduta quest’anno.