Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Dicembre 28th, 2009 | by sally
0Christian De Sica dice la sua su quanto sta accadendo riguardo al cinepanettone in cui lui è, come ogni anno, indiscusso protagonista. Quest’anno si tratta di “Natale a Beverly Hills“.
Riguardo alla qualifica di film d’essai, intervistato dal Corriere, De Sica dice:
A parte che il ministro Bondi ha chiarito che non è proprio così, è evidente che definire “Natale a Beverly Hills” un film d’essai è una sciocchezza. Se il produttore ha chiesto soldi presentandolo come tale, ha sbagliato. I film di cassetta non hanno bisogno di finanziamenti pubblici. Se ho capito bene, però, non si tratta di aiuti ma di un credito d’imposta sugli incassi, da reinvestire in film artisticamente più complessi. Perché, vede, il famigerato cinepanettone mantiene l’intero cinema italiano.
Sottolineamo in particolare l’ultima frase. Dobbiamo realmente rassegnarci all’idea che il film italiano debba essere riconosciuto in queste commedie spicciole, piene di nudi e parolacce?
Premettendo di sentirsi un pò cafone nel dirlo, l’attore, figlio del celebre Vittorio De Sica, prosegue:
A parte un paio di capolavori, il resto dei film raffinati fa incassi penosi. Le opere dei registi e degli attori premiati dalla critica non le va a vedere nessuno.
Non sarebbe il momento di rivalutare il cinema italiano e permettere ad opere più raffinate di emergere, mettendo un attimo da parte la leggerezza e la bassezza delle commedie che da più di vent’anni ci vengono proposte? Trame sempre identiche, battute che ormai non fanno più ridere, doppi sensi in quantità industriale. E’ proprio vero che è una rappresentazione fedele dell’Italia, o c’è anche qualcuno che vorrebbe vedere qualcosa di diverso al cinema? L’Italia è un Paese che cambia, ma che forse culturalmente ha smesso di crescere, e il cinema si adatta ai suoi cambiamenti. Ovviamente non si può evitare la politica, soprattutto dopo gli ultimi eventi riguardanti Fini. A riguardo De Sica dice:
Ma se Fini ha appena detto “stronzo” in tv! Cosa vuole da me? Il punto è che il film di Natale è lo specchio dell’Italia di oggi. Cambia come cambia il Paese, in particolare la sua borghesia. Quarant’anni fa mio padre Vittorio faceva “Pane amore e fantasia”, vale a dire il “Natale a Beverly Hills” dell’epoca. Ma quarant’anni fa i politici non dicevano le parolacce al tg, gli opinionisti non urlavano, i giornali non titolavano ogni giorno sui trans. Detto questo, io sono d’accordo con le critiche di Mereghetti, di Galli della Loggia, di Paolo D’Agostino.
In conclusione l’attore promette di diminuire il quantitativo di parolacce di cui i cinepanettoni sono ben farciti. Ma voi cosa pensate degli incassi penosi dei film raffinati? Davvero dovremo rassegnarci all’idea di un’Italia rappresentata solo per il suo lato più cafone e ridicolo?