Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Maggio 8th, 2011 | by sally
0Summary: Tanti spazi vuoti nella sceneggiatura che lasciano lo spettatore a bocca asciutta, poca sintonia tra la Witherspoon e Pattinson, che riscopriamo in un ruolo finalmente nuovo.
Dopo tanta attesa, è arrivato anche nelle sale italiane “Come l’acqua per gli elefanti“, nuovo film diretto da Francis Lawrence con protagonista Robert Pattinson, tra gli attori più amati del momento.
Dopo “Constantine” e “Io sono leggenda“, Francis Lawrence si cimenta in tutt’altro genere, un drammatico-romantico tratto dall’omonimo libro di Sara Gruen. Il film ha suscitato parecchia curiosità principalmente per la presenza di Pattinson, star della Twilight Saga, che rischia costantemente di rimanere intrappolato nel ruolo di Edward Cullen ma che, lentamente, sta dimostrando di essere adatto anche ad altri ruoli, sebbene ancora ci sia parecchia strada da fare. Jacob Jankowski (Robert Pattinson) ha novant’anni ed una storia da raccontare: nel 1931, in piena Grande Depressione, ha avuto l’onore di lavorare nel circo dei Fratelli Benzini, una vera e propria leggenda del mondo circense. Nel 1931 diciottenne, Jacob è uno studente di veterinaria che decide di abbandonare gli studi in seguito alla morte dei genitori in un incidente stradale. Su un treno, si manifesta il destino del giovane ragazzo, che finisce per lavorare nel circo dei fratelli Benzini, che tenta di sopravvivere alla grande crisi alla quale, prima o poi, tutte le altre compagnie si sono dovuti arrendere. Jacob conosce il carattere irascibile e scontroso di August (Christoph Waltz), spietato proprietario del circo, noto per il particolare modo di licenziare i suoi dipendenti. Ma Jacob incontra la figura quasi eterea di Marlena (Reese Witherspoon), moglie di August da lui resa praticamente inavvicinabile. Per Jacob la visione di Marlena è come quella di un angelo, mentre si muove sinuosa nelle sue esibizioni con i suoi cavalli. I due si avvicineranno e si innamoreranno grazie all’arrivo di Rosie, elefantessa “reclutata” per risollevare le sorti del circo ormai in declino, ma il tutto accade sotto lo sguardo glaciale di August, che non intende far finta di nulla. Una storia d’amore che si consuma in un dramma, con un cast più che notevole. Francis Lawrence ha confezionato un prodotto sufficientemente buono, ma non troppo entusiasmante. “Come l’acqua per gli elefanti” viene reso particolarmente piacevole dalla fotografia, ottima, di Rodrigo Pieto, e dalla scenografia (Kack Fisk), ma soprattutto per i costumi. Infatti non passano inosservati gli abiti indossati dall’elegante Marlena, interpretata dalla Witherspoon. Per quanto riguarda la sceneggiatura, però, c’è qualche pecca. Si tratta di un lavoro compiuto da Richard LaGravanese, che alle spalle ha lavori come “I ponti di Madison County” e “L’uomo che sussurrava ai cavalli“, ma che forse in questo caso non era particolarmente ispirato. La storia è bella e potrebbe essere resa efficace e migliore se fossero riempiti quegli spazi vuoti che a fine visione lasciano lo spettatore a bocca asciutta, con nulla in mano. Inoltre, la sceneggiatura non è agevolata dalla poca sintonia che si è ricreata tra Robert Pattinson e Reese Witherspoon (sarà forse perché davvero lei reputava disgustoso l’attore?). Per quanto riguarda Robert Pattinson, dopo la prova di “Remember me“, l’attore dimostra che ci sono dei buoni presupposti per assicurarsi un futuro nel mondo del cinema che non sia prevalentemente basato sul successo della Twilight Saga, ma deve ancora faticare un po’ per risultare pienamente convincente. Reese Witherspoon, Oscar come migliore attrice, purtroppo ha un ruolo che non le permette di esprimersi al meglio, mentre Christoph Waltz, altro premio Oscar, con poche battute riesce a riconfermarsi un incredibile antipatico ed è sicuramente limitato anch’esso. “Come l’acqua per gli elefanti” forse pecca proprio per questo: tutto si concentra sul personaggio di Jacob, nonostante la storia si snodi verso altri due personaggi, Marlena e August. In realtà dovrebbe esserci largo spazio anche per la mastodontica Rosie che, senza proferire parola alcuna, è comunque un personaggio funzionale ed indispensabile ai fini della storia. Nonostante queste mancanze, in ogni caso siamo ben lieti di aver visto Pattinson lontano dal malinconico e laconico ruolo di Edward Cullen, ma il film non va oltre la sufficienza.