La celebre storia d’amore narrata da William Shakespeare , “Romeo e Giulietta “, sta per tornare ancora una volta sul grande schermo e finalmente sappiamo anche chi impersonerà Romeo. Si tratta di Douglas Booth , attore inglese noto soprattutto per “I pilastri della terra “, ma che troveremo anche insieme a Miley Cyrus e Demi Moore in “Lol: laughing out loud “.
Douglas Booth | © Ian Gavan / Getty Images Booth andrà ad affiancare la giovanissima
Hailee Steinfeld , che si è fatta notare per il suo talento ne “
Il grinta ” dei
fratelli Coen , al fianco di
Matt Damon e
Jeff Bridges . Diretto da
Carlo Carlei , regista di Lamezia Terme, “
Romeo e Giulietta ” raccoglie alcuni tra i migliori e giovani talenti del cinema internazionale. Infatti, oltre a
Douglas Booth e la Steinfeld, nel cast troviamo anche
Ed Westwick , noto per il suo ruolo in “
Gossip Girl ” in cui interpreta Chuck Bass, che nel film sarà Tebaldo, ma troviamo anche
Holly Hunter , che di certo non rientra nella categoria dei più giovani (classe 1958) ma può vantare un Oscar per “
Lezioni di piano ” e sarà la balia di Giulietta; in più troveremo anche il giovanissimo (è nato nel 1996)
Kodi Smit-McPhee , già visto in “
Let me in ” che in questo caso interpreterà Benvolio Montecchi. La storia la conosciamo tutti, siamo a Verona nel ‘500 e Romeo e Giulietta appartengono a due famiglie rivali che ostacoleranno il loro amore. La tragedia vede protagonisti anche gli altri personaggi, tra cui, appunto, Tebaldo, cugino di Giulietta che si scontra con Romeo e non solo. Quella di Shakespeare è una delle opere più rivisitate di sempre e nella nuova trasposizione cinematografica, sarà
Julian Fellowes ad occuparsi della sceneggiatura, mentre alla produzione troviamo un altro famoso italiano,
Gabriele Muccino , affiancato da
Ileen Maisel e
Mark Ordesky . Per quanto riguarda
Carlo Carlei , il regista lametino ha raggiunto il successo internazionale nel 1993 con
“La corsa dell’innocente “, film che come al solito in Italia è passato inosservato ma ha spopolato negli USA, tanto che lavorare oltreoceano ormai sembra l’unica soluzione per molti registi italiani, per poter essere apprezzati.