Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Maggio 15th, 2013 | by Marco Valerio
0Parte quest’oggi la sessantaseiesima edizione del Festival di Cannes, la più prestigiosa kermesse cinematografica del mondo. Dopo un paio di edizioni tutto sommato anonime (2009 e 2010), gli ultimi due anni sulla Croisette hanno deliziato i palati dei cinefili di tutto il mondo: “The Tree of Life”, “The Artist”, “Amour”, “Holy Motors”, “Cosmopolis”, “No – I giorni dell’arcobaleno”, “Take Shelter”, “Oltre le colline”, “Drive”, “Melancholia”, “Reality”, “Re della terra selvaggia” sono solo alcuni dei titoli passati, nelle varie sezioni, al Festival di Cannes negli ultimi 24 mesi. Ora Gilles Jacob e Thierry Fremaux puntano a confermare l’alto livello raggiunto in questi anni e questa edizione si preannuncia come una delle più interessanti ed eterogenee. Si è cercato infatti di trovare il giusto equilibrio tra nomi di richiamo, autorialità consolidate e (tendenzialmente) affidabili, nuove scoperte e scommesse, il tutto senza rinunciare al glamour e al cinema mainstream.
A dimostrazione di ciò, ecco che ad aprire la sessantaseiesima edizione del Festival di Cannes è l’attesissimo “Il grande Gatsby” di Baz Luhrmann (presentato fuori concorso) con un cast stellare capitanato da Leonardo Di Caprio, Carey Mulligan e Tobey Maguire.
Un concorso snello con 20 titoli a contendersi la Palma d’Oro. Tra i film più attesi di quest’anno ci sono i nuovi lavori di alcuni habituè della Croisette: da Roman Polanski, che dopo “Carnage” adatta un’altra piecè teatrale angusta come “Venere in pelliccia”, ai fratelli Coen con il biopic sui generis “Inside Llweyn Davis”; dalla psichedelica storia d’amore tra vampiri raccontata da Jim Jarmush in “Only Lovers Left Alive” al ritratto d’autore dell’eccentrico pianista Liberace di “Behind the Candelabra”, ultimo (forse) film di Steven Soderbergh.
Tra i nomi del concorso che a Cannes si sono già fatti le ossa e sono ora pronti alla definitiva consacrazione troviamo gli americani Alexander Payne con “Nebraska” e James Gray con “The Immigrant” (storia d’amore e prostituzione con Marion Cotillard, Joaquin Phoenix e Jeremy Renner), il danese Nicolas Winding Refn che punta a bissare lo straordinario successo di “Drive” tornando a lavorare con Ryan Gosling in “Solo Dio Perdona”, i francesi François Ozon con “Jeune et Jolie”, annunciato film scandalo del Festival (racconta la storia di una diciassettenne che si prostituisce per piacere), e Arnaud Desplechin con “Jimmy P. (Psychotherapy of a Plains Indian)”, interpretato da Benicio Del Toro e Mathieu Amalric.
Non mancano, ovviamente, gli autori “scippati” ad altri Festival: dopo l’affermazione a Berlino con “Una separazione”, Asghar Farhadi esordisce in lingua francese e al Festival di Cannes con “Le Passé” (uno dei favoriti della vigilia), mentre nomi tipicamente “veneziani” come Jia Zhangke (“Tian Zhu Ding”), Takashi Miike (“Wara No Tate”) o Abdellatif Kechiche (“La Vie d’Adèle”) hanno preferito la Croisette alla Laguna.
Molta curiosità la destano gli outsider, nomi che al grande pubblico potrebbero non dire nulla ma che sono pronti a riservare sorprese. “Grisgris” di Mahamat-Saleh Haroun (co-produzione tra Francia e Ciad) è addirittura valutato come il favorito per la vittoria finale per i bookmaker inglesi.
Completano la schiera dei “piccoli” film “Michael Kohlhaas” di Arnaud Despallieres, il messicano “Heli” di Amat Escalante, il giapponese “Soshite Chichi Ni Naru” di Hirokazu Kore-eda e l’olandese “Borgman” di Alex Van Warmerdam.
A difendere i colori dell’Italia ci sarà, ancora una volta, Paolo Sorrentino (quinta partecipazione a Cannes su sei film girati) con “La grande bellezza”, mentre è italiana Valeria Bruni Tedeschi, ma il suo esordio alla regia, “Un château en Italie” è una produzione francese. Altro titolo nostrano è l’esordio alla regia di Valeria Golino, “Miele”, non presente nel concorso ufficiale ma “retrocesso” alla sezione collaterale Un Certain Regard.
Fuori dal concorso, da non perdere film come “Bling Ring” di Sofia Coppola (film di apertura di Un Certain Regard), “Blood Ties” di Guillame Canet, “Zulu” di Jérôme Salle (film di chiusura), “As I Lay Dying” di James Franco e “The Congress” di Ari Folman.
Una sbornia di cinema che prenderà il via ufficialmente quest’oggi alle 19 con la cerimonia d’apertura presieduta dalla madrina Audrey Tautou.
La Giuria del Concorso ufficiale del sessantaseiesimo Festival di Cannes è presieduta da Steven Spielberg e assegnerà i premi nel corso della serata conclusiva, domenica 26 maggio.