Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Luglio 20th, 2014 | by Alessandro Testa
0Oggi pomeriggio alle ore 18, presso il Teatro Romano di Fiesole, il regista Giuseppe Tornatore ha ricevuto il Premio Fiesole ai Maestri del Cinema 2014.
ll premio, istituito nel 1966 dal Comune di Fiesole e organizzato dal Comune in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana e il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani, è stato conferito in passato ad eccellenti registi e attori del panorama cinematografico internazionale: Nanni Moretti, Bernardo Bertolucci, Toni Servillo, Spike Lee, i Fratelli Dardenne e Terry Gilliam.
Nella splendida cornice delle colline fiesolane, trasferitasi all’interno a causa del maltempo, il regista premio Oscar (“Nuovo Cinema Paradiso“) Giuseppe Tornatore ha ricevuto l’illustre riconoscimento al cospetto della stampa, della critica e del folto pubblico accorso all’evento.
Per Tornatore è stata l’occasione per parlare della sua lunga carriera da regista, che negli anni l’ha visto firmare importanti pellicole, da “Il Camorrista” (1986), passando per il capolavoro “Nuovo Cinema Paradiso” (1988), fino a “L’uomo delle stelle” (1995), “Baaria” (2009), “La leggenda del pianista sull’oceano” (1998; trasmesso in serata presso il Cinema Odeon di Firenze) e infine “La Migliore offerta” (2013).
Tornatore ha prima di tutto parlato della necessità di un regista di saper far tutto, così come riteneva Roberto Rossellini (“Roma, città aperta“):
Un regista deve intendersi di scenografia, di costumi, colori, chiodi e legno. Deve saper tenere in pugno la situazione. Un film è come una nave: a volte è difficile da dirigere. Intendersi di tutto consente di evitare che finisca sugli scogli.
Sui suoi lavori, poi, il regista ha rivelato che richiedono un lungo processo di incubazione. Prima di dare vita a un film, necessita di un tempo di fermentazione delle idee, per far sì che si convinca che il lavoro sarà buono:
Il mio metodo è basato sull’incubazione. Per me i film non sono un colpo di fulmine. In genere mi piace portarmi dietro l’idea a lungo per essere sicuro che si tratti di una passione e non di un semplice flirt. “La Sconosciuta” è stata un’idea lunga 15 anni, “La miglior offerta” anche di più. “Nuovo Cinema Paradiso”, dieci anni.
La sicurezza e la spavalderia sono le peggiori compagne di viaggio per un regista.
Sul perché abbia la tendenza a non rivedere i suoi film, una volta usciti:
Quando li rivedo in tv, magari dopo 20 anni, cambio canale. Mi piacciono i miei film, ma la mia memoria conserva tutto ciò che c’è stato dietro e ciò mi porta a non saper essere mai uno spettatore, non mi diverte. Quando ho rivisto “Nuovo Cinema Paradiso” avevo ancora l’illusione di essere in una fase di lavorazione del film.
Sul rapporto “non idilliaco” con la critica:
Con la critica ho un rapporto elettrico, ma interessante, mi dà energia. Ogni volta che faccio un film c’è chi lo ama o odia prima o dopo averlo visto. Alcuni giudizi, sinceramente, prima mi ferivano.
Tornatore si è poi soffermato sul suo essere perfezionista, prestando attenzione a ridargli una preziosa definizione:
Ci sono alcuni particolari che proprio non possono passare. Con “Baaria” perdemmo quasi una giornata intera di riprese perché le salsicce che avevamo sul set non andavano bene. Ci deve essere verosimiglianza, anche se poi ti fai la fama del perfezionista. Un macchinista una volta mi disse che De Sica era terrorizzato dalle cicche che buttavano in terra gli stessi macchinisti. Cercare di non sbagliare non vuol dire essere un perfezionista, significa fare il proprio lavoro.
All’evento ha partecipato anche l’attore teatrale cinematografico e teatrale Gabriele Lavia, che ha definito Tornatore un grande artista e professionista. Al termine delle domande si è proceduto con la premiazione, per mano del Sindaco di Fiesole Anna Ravoni. Un evento speciale che il regista siciliano ha voluto concludere al suono di: “Il cinema è grande e c’è spazio per tutti“.