Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Giugno 11th, 2014 | by Alessandro Testa
0Qual è il modo più veloce per uccidere un uomo? Sparandogli due colpi in pieno petto? No, in pieno petto no: ci vogliono dieci minuti prima che il sangue entri nei polmoni. Un colpo alla testa è perfetto. E’ un sistema rapidissimo. Se arrivi da dietro o da davanti è la stessa cosa.
Non sono lezioni di vita di Gomorra, ma solo semplici chiacchiere da bar che fa la nuova generazione di Savastano e che, Roberto Saviano conferma, non sono frutto della creatività degli sceneggiatori, bensì una realtà consolidata.
Ultimi due episodi di “Gomorra – La serie“, la produzione italiana che ha conquistato tutto il mondo con le atroci storie delle famiglie Savastano e Conte.
Dopo aver ucciso Danielino e Massimo, Salvatore Conte (Marco Palvetti) si trasferisce in pianta stabile a Napoli suscitando il nervosismo di Genny Savastano. Girano voci di alcune promesse fatte ai “vecchi” uomini di Savastano che passeranno dalla sua parte. Gennaro sente che sta perdendo potere e autorità, così fa uccidere Franco Zecchinetta, uno degli storici uomini di Don Pietro, perché ha avuto da ridire sull’operato di Genny. Il terreno su cui poggia il potere di Savastano comincia a tremare sempre più insistentemente. Inizia una piccola guerra tra i vecchi e i nuovi: tra i navigati camorristi di Don Pietro e i nuovi ‘guaglioncelli” di Gennaro. Alla fine il giro di vite finisce in pari dopo l’uccisione del giovane Tonino “Spiderman”, così il boss decide di porre fine alla faida interna.
Genny incontra suo padre Pietro in carcere per avere qualche suggerimento. Ma mesi di 41-bis hanno trasformato il temuto Don Pietro (Fortunato Cerlino) in un innocuo pazzo che non ha più la percezione della realtà.
Genny e sua madre Imma nascondono lo stato di salute del padre e fingono che sia ancora lui, in qualche modo, a dare ordini: tutti uniti contro Salvatore Conte. Qualcosa però pare essersi rotto e molti anziani sono decisi ad allearsi col nemico ‘spagnolo’. Fra questi c’è Ciro Di Marzio (Marco D’Amore), che da tempo sta segretamente tramando contro il suo vecchio amico Savastano.
Il suo piano di vendetta contro Genny, però, subisce un’improvvisa battuta d’arresto quando Imma Savastano scopre che è stato lui ad uccidere la giovanissima Manu (Denise Perna): omicidio che ha scatenato questo bagno di sangue. La donna ha messo su un file il messaggio vocale che la ragazza aveva mandato per errore all’amico del suo fidanzato: in quello stralcio si sentono gli attimi in cui Ciro la sequestra e inizia a picchiarla.
Mentre una donna di fiducia va a depositare il file dall’avvocato, Donna Imma convoca Ciro per ricattarlo. I due si ritrovano faccia a faccia e si esprimono l’odio che da sempre covavano l’un l’altro:
– Se mi succede qualcosa, l’avvocato darà a Genny il cd con questa registrazione. Allora tutti quanti sapranno che sei un infame. Io l’ho sempre saputo che di te non mi potevo fidare. Ti si legge negli occhi: tu non conosci sentimenti.
– Non è vero. Io per sopravvivere mi sono attaccato a un sentimento, uno solo: l’odio che ho sempre provato per voi.
Ciro non ha altra via d’uscita se non quella di far uccidere Donna Imma (Maria Pia Calzone) e la ragazza che sta portando il file dall’avvocato. Tutto tace, adesso. Nessuno saprà mai che è lui la talpa che da tempo sta facendo il doppio gioco. Donna Imma è morta e così anche il suo segreto.
Ciro va dritto da Salvatore Conte chiedendogli un incontro per decidere come far fuori la sua vecchia famiglia. I Savastano, dice, sono già il passato.