Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Maggio 27th, 2014 | by Alessandro Testa
0Cambiano gli equilibri di casa Savastano, dove la moglie del boss Donna Imma (Maria Pia Calzone) ha ormai preso in mano la situazione ed è decisa a liberarsi di coloro che potrebbero compromettere la sua ascesa al potere.
A farne le spese è più di tutti Ciro Di Marzio (Marco D’amore), mandato in Spagna con l’ordine di riappacificarsi col temibile boss rivale Salvatore Conte, al fine di poter riallacciare una proficua rete di affari.
Ed è soprattutto su questa pericolosa missione che si concentra il sesto episodio di “Gomorra – La Serie”, girato da Stefano Sollima, di cui vi forniamo il riassunto:
Ciro è molto preoccupato all’idea di incontrare Salvatore Conte, il boss a cui tempo fa ha bruciato la casa della madre. Tuttavia, il ragazzo è convinto che tale missione sia un volere del boss Don Pietro Savastano (adesso rinchiuso in carcere), così, obtorto collo, prende il primo volo per Barcellona, dove ad aspettarlo c’è uno scagnozzo che lo accompagnerà da Conte. Girando per la città catalana, Ciro si accorge di quanti affari stia facendo il rivale anche fuori dall’Italia, tra casinò, pub e alberghi. La tensione cresce col passare delle ore: Conte non ha intenzione di incontrarlo subito e fa di tutto per temporeggiare e farlo innervosire.
Nel frattempo Donna Imma ha un piano anche per Genny Savastano (Salvatore Esposito), il figlio che secondo Don Pietro dovrebbe ereditare il potere del clan. La donna vuole liberarsi anche di lui, così lo spedisce in Honduras con il falso incarico di vigilare sui nuovi traffici di droga. L’imminente e segreta partenza di Genny compromette il suo rapporto con la fidanzata Noemi (Elena Starace), sempre più venale e insofferente. I due pertanto si lasciano in malo modo, con Gennaro che si rende conto per la prima volta di quanto lei stesse con lui solo per questioni di denaro e potere. Infine, Imma si dimostra totalmente anaffettiva col figlio Genny, non rispondendo a un suo ultimo abbraccio prima della partenza.
Torniamo in Spagna, dove Ciro può finalmente incontrare Salvatore Conte (Marco Palvetti) su uno yacht. Il rapporto però è molto teso e il boss non gradisce la sfrontatezza del suo ospite e soprattutto il fatto che sia in possesso di una pistola. Con la promessa di ucciderlo, Conte getta Ciro in mare aperto andandolo a far recuperare solo in tarda serata, quando ormai pensava fosse morto annegato.
Adesso è il momento di parlare. Salvatore dà appuntamento a un esausto Ciro in un pub, dove i due però non sembrano arrivare ad una felice conclusione della trattativa. Ma è in quel momento che avviene qualcosa di inaspettato e che cambia favorevolmente l’idea che il boss ha del ragazzo. Un emissario della mafia russa, rivale dei Conte e capeggiata dal boss Vitaly Eremenko, cerca di minacciare il capo nel bagno del locale, ma Ciro riesce ad intervenire in tempo. L’appuntamento per discutere di affari si sposta allora nella villa del boss, dove però i russi fanno irruzione dando vita ad una sparatoria “d’avvertimento”.
Conte viene colpito e si rende conto che i suoi rivali in affari sono molto potenti e pericolosi. Urge quindi andare a parlarci e chiarire, ma senza far correre rischi ai suoi uomini. Tocca allora a Ciro il lavoro sporco: se vuole fare affari con Conte e andare via da Barcellona, allora deve risolvere la questione con i russi.
Ciro non ha possibilità di scelta. Deve convincere il potente clan a dividere gli affari della città e porre così una tregua con i Conte. Al cospetto dell’imponente boss Vitaly, Ciro si inventa qualche bugia per persuaderlo ad accettare l’offerta che gli sta proponendo: il 50% dei guadagni, in cambio delle potenti amicizie in politica.
Ma il capo si accorge del giochetto e, a modo su, gliene propone un altro:
“Ti piacciono i giochetti, eh? Questi sono solo i candidati, nessuno sa chi vincerà (le prossime elezioni ndr). Però è vero: voi avete molti più amici di noi. Gli amici sono importanti. Dividiamo 50 e 50. Anche a Eremenko piacciono i giochetti. Roulette russa, conosci? Però è una variante tutta di Eremenko”.
“Io faccio parte del sistema, se io non torno questo non è andare d’accordo”.
“Chi ti ha mandato qui sapeva che potevi non tornare. Non sei molto importante per loro, Ciro.
La metà delle possibilità è meglio di nessuna possibilità. 50 e 50”.
Se Ciro vuole davvero fare pace con i russi, deve puntare la pistola contro di sé e sperare che nel tamburo non vi sia il proiettile che lo ucciderà. In una scena di nervi e tensione emotiva, Ciro preme il grilletto, ma niente accade. Ha vinto a quel macabro gioco di Vitaly e l’accordo viene accettato. Incredulo, può finalmente uscire sano e salvo e scaricare tutta l’adrenalina gettandosi in mare.
Soddisfatto del lavoro di Ciro, Conte lo accompagna all’aeroporto proponendogli di lavorare per il suo clan. Ma Ciro è fedele alla famiglia Savastano e, seppur onorato, rifiuta la proposta.
Don Pietro (Fortunato Cerlino) viene a sapere dal carcere delle decisioni prese da sua moglie Imma, così la chiama immediatamente a rapporto per chiedergli delle spiegazioni. La moglie, con grande spirito persuasivo, gli mostra il loro album di famiglia: scorrendo le foto gli fornisce le dovute giustificazioni, ricordandogli che tutto quello che sta facendo è per il bene della famiglia e non per fini personali. Don Pietro pare convincersene, ma è davvero così?