Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Marzo 15th, 2011 | by sally
0Summary: La sceneggiatura scorre senza appesantire ed è anche in grado di approfondire le vicende di ogni singolo personaggio.
“I ragazzi stanno bene“, a sorpresa ci ritroviamo il titolo di un film che viene tradotto letteralmente da “The Kids are all right“. Il film è diretto da Lisa Chodolenko, che prima d’ora aveva puntato più che altro sulle serie tv e, visto anche il suo impegno in un episodio di “The L World“, possiamo capire il perché della tematica affrontata nel film.
“I ragazzi stanno bene” ha trionfato sia al Sundance Film Festival che ai Golden Globes, passando per gli Oscar con ben 4 nominations, pur senza portare niente a casa. Come purtroppo accade di rado quando si tratta di certi argomenti, il mondo omosessuale e la realtà della famiglia allargata vengono prese in considerazione da un punto di vista nettamente più leggero, ma equilibrato. In questo caso non ci troviamo di fronte ad una tragedia familiare, con personaggi incapaci di risolvere i loro problemi interiori e non e quindi intrappolati in un dramma psicologicamente straziante, nè tantomeno ci troviamo davanti alla famiglia-macchietta che eccede di auto-ironia e vuol far ridere lo spettatore ad ogni costo. Lisa Chodolenko e Stuart Blumberg hanno dato vita ad una sceneggiatura che scorre sì senza appesantire, ma non per questo non fa sorridere o non appare una buona commedia. Inoltre è anche in grado di approfondire le vicende di ogni singolo personaggio, affrontando il tema con la delicatezza che gli si addice, senza scadere nei soliti cliché, seppure la trama di certo non spicca per la capacità di sorprendere. “I ragazzi stanno bene” si avvale di un cast decisamente notevole, partendo da Julianne Moore nei panni della lesbica confusa ed insicura, che ormai arrivata ad “una certa età”, con compagna e figli, non sa ancora bene cosa fare della propria vita. Dall’altra parte, invece, a donarle la sicurezza di cui necessita, c’è la mascolina Annette Bening nei panni di Nic. Le due donne hanno due figli, avuti tramite inseminazione artificiale. Una è Joni (Mia Wasikowka) ed ha appena compiuto diciotto anni, si prepara per il college, mentre il fratello più piccolo, il quindicenne Laser (Josh Hutcherson) ha intenzione di scoprire chi è il loro padre biologico, ma per farlo deve avvalersi della maggiore età della sorella. Alla fine Joni si decide a contattare la banca del seme, così i due ragazzi scoprono che il loro padre è un affascinante scapolo quarantenne (Mark Ruffalo), che vive alla periferia di Los Angeles. Anche le due mamme conosceranno il donatore, che porterà scompiglio in una famiglia già di per sé scompigliata. Prevedibile l’attrazione tra una delle due donne e il neo-arrivato Paul, pronta a scatenare le ire dell’altra. Inoltre l’uomo è considerato una cattiva influenza per i ragazzi, ma nessuno può impedir loro di conoscere quello che a tutti gli effetti è il loro padre.
Tra scenette di sesso e film porno gay, giardini e pranzi/cene di famiglia, “I ragazzi stanno bene” è un ottimo spunto di riflessione sull’evoluzione della nostra società, sull’apertura mentale nei confronti della comunità omosessuale, e sulla famiglia allargata, espandendo il tutto in una cascata di sentimenti contrastanti, che vanno dall’amore all’odio, la delusione, l’amarezza, la gioia. Funziona sempre bene il cast, ma rimango del parere che Mia Wasikowska, pallida ed inespressiva, sia un’attrice eccessivamente sopravvalutata. Le espressioni malinconiche e tristi andavano bene per una spaesata “Alice nel paese delle meraviglie” e potrebbero andar bene anche per una diciottenne complessata che non sa bene cosa vuole dalla vita, ma forse un cambio di espressione non farebbe male a nessuno. Ottima invece Annette Bening nei panni della donna-maschio perennemente incazzata e devota alla famiglia, tanto da risultare quasi possessiva ed ottima anche l’interpretazione di Julianne Moore, che vanta un’ottima filmografia, salvo il grande errore di aver preso parte a “Identità paranormali“. Mark Ruffalo risulta essere un interprete adatto per il ruolo di quarantenne sciupafemmine che, prima o poi, come tutti i personaggi di questa storia, dovrà fare la sua scelta.