Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Febbraio 6th, 2016 | by sally
0Come abbiamo già detto nella nostra recensione, “Il caso Spotlight” di Tom McCarthy tocca tematiche particolarmente scottanti, che mettono in discussione il sistema della Chiesa e quindi vanno a colpire il Vaticano (ma non solo).
Certo, senza aver visto il film non si può capire la portata delle accuse e l’aggressività usata dal regista, praticamente nulla. Infatti McCarthy si è limitato a raccontare i fatti che hanno portato il Boston Globe ad aggiudicarsi un premio Pulitzer per il servizio pubblico, ma non a lanciare facili condanne.
Il film è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia e ora è candidato a sei premi Oscar, vi siete mai chiesti come l’abbiano presa in Vaticano? La notizia ha già fatto il giro del mondo ed è stata ripresa da molte testate internazionali: giovedì 4 febbraio la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori ha visto il film in una proiezione privata alla vigilia di tre giorni di incontri.
Il comunicato prosegue, spiegando che “La Commissione è stata istituita da Papa Francesco nel 2014. Ne fanno parte preti e vittime di abusi sessuali. Alla sua guida c’è il Cardinale Sean O’ Malley, subentrato a capo dell’Arcidiocesi di Boston, dopo il clamore suscitato dall’inchiesta sui preti pedofili del Boston Globe che ha ispirato “Il caso Spotlight”. Il Papa non era presente alla proiezione, che era chiusa alla stampa. Il Vaticano non ha rilasciato alcun commento ufficiale sul film. L’anno scorso Papa Francesco ha anche istituito un nuovo tribunale Vaticano per perseguire i vescovi accusati di coprire i preti che hanno commesso abusi“.
Dal suo avvento Papa Francesco ha cercato di risolvere un problema arcinoto nella Chiesa cattolica: gli abusi sui minori da parte dei preti sono stati denunciati in centinaia, migliaia di casi. Nonostante abbia parlato più volte con tono di condanna e abbia istituito il nuovo tribunale Vaticano, il Papa viene contestato sul Los Angeles Times e le accuse arrivano da Peter Saunders, membro della Commissione schierato contro gli abusi, vittima di pedofilia quando era un ragazzino e si trovava a Londra. L’uomo sostiene che Papa Francesco abbia agito molto male nel caso del sacerdote cileno Fernando Karadima che, nonostante accuse più che credibili, è stato coperto dal vescovo Juan Barros. Francesco ha dichiarato di non ascoltare i critici di Barros e la cosa ha infastidito chi si è scagliato contro di lui e soprattutto chi ha subito abusi da Karadima, che ora non vede di buon occhio la commissione. Ma il problema non arriva solo dal Cile, anche l’irlandese Marie Collins non è rimasta entusiasta dell’accaduto e sebbene venga apprezzato lo sforzo del Papa, che ha riportato umiltà all’interno del sistema cattolico, la strada è ancora lunga.