Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Ottobre 13th, 2012 | by Andrea Lupia
0Il classico del 1954 “Il mostro della laguna nera“, satando alle ultime indiscrezioni, avrà un remake. A scrivere la storia della suddetta pellicola sarà Dave Kajganich, autore qualche annetto fa di “The invasion” con protagonisti Daniel Craig e Nicole Kidman. Kajganich è già stato assunto dalla Universal Pictures, che dopo il recente rilascio del cofanetto con gli otto film restaurati che di fatto hanno creato il genere horror, compreso “Il mostro della laguna nera“, è intenzionata a portare fino in fondo il progetto che, se dovesse andare a buon fine, getterebbe le basi per la produzione dei remake della maggior parte dei succitati classici.
Anche se in molti storceranno il naso di fronte ad un progetto del genere, sarà comunque interessante valutare cosa e come dell’eredità di quei film è stato salvato e come quella stessa eredità sarà stata presa in consegna dagli “eredi”. Fra i produttori infatti, oltre a Eric Newman e Marc Abraham, ci sono anche Allison Thomas e Gary Ross. Quest’ultimo in particolare, è il figlio di uno degli sceneggiatori dell’originale de “Il mostro della laguna nera” del 1954 cosa che, speriamo un po’ tutti, dovrebbe garantire quel minimo sindacale di rispetto per l’appunto nei confronti del classico del secolo scorso.
In questi tempi difficili, la scarsità di idee ha spinto Hollywood sempre più verso le saghe, le trilogie ed i remake. Non contenti, una volta ultimati, non è più cosa strana organizzarsi per rebooth e riedizioni e questo non fa che esasperare gli amanti del cinema, che il più delle volte non possono fare altro che prendere atto dell’ennesimo scempio compiuto ai danni di qualche classico. In questo caso però, è anche vero che il film appartiene ad un periodo storico completamente diverso e che un remake, se fatto con tutti i crismi, potrebbe al contrari essere una buona idea, non per sostituire il vecchio (cosa impossibile essendo entrato nell’immaginario collettivo), ma per permettere alle nuove generazioni di avvicinarsi a quelle storie ed a quel mondo. Che sarebbero di certo meno accessibili, a brutto muso.