Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Febbraio 22nd, 2015 | by sally
0Il boom per Cristiano Militello è arrivato grazie a “Striscia la notizia” dove con la rubrica “Striscia lo striscione” si occupa dei commenti più divertenti dei tifosi delle varie squadre di calcio italiane. La rubrica nel corso degli anni si è arricchita e conta sempre più affezionati ma Cristiano Militello ha molto altro da raccontare.
La sua carriera a teatro è iniziata nel 1984 con “Tosca” di Gigi Proietti ma il comico pisano ha spaziato dal cinema alla tv passando per la radio. Giovedì 26 febbraio lo trovate al teatro Verdi di Montecatini dove si esibirà con un’antologia dei suoi monologhi e salirà sul palco con un altro comico, Alberto Farina. Noi l’abbiamo intervistato ed ecco cosa ci ha raccontato della sua vita e della sua carriera, gli abbiamo chiesto anche della sua importante collaborazione con l’Associazione Lorenzo Guarnieri e l’iniziativa proposta a Firenze lo scorso 3 febbraio, attraverso la quale ha donato gli incassi all’associazione, occupandosi direttamente del problema della violenza stradale, sfruttando il suo talento.
Con il suo spettacolo teatrale racconta gli anni di gavetta prima di diventare uno dei personaggi televisivi più amati. C’è stato un momento in cui ha pensato di lasciare tutto e cambiare direzione?
Beh, esattamente poco prima della famosa telefonata di Striscia (settembre 2004) mi balenò il proposito di smettere, non ci avevo pensato seriamente ma insomma, il pensiero mi sfiorò. Avevo la sindrome di quello “bravo ma… incompreso”. E invece, di lì a poco….
Ultimamente capita che i comici di successo trovino spazio al cinema, le è mai stato proposto un film da protagonista? Le piacerebbe girarne uno?
A pensarci bene io ho partecipato a un film in cui ero uno dei protagonisti, si chiamava I VOLONTARI (1998), nonostante un cast importante (Carlo Monni, Barbara Enrichi, Romina Mondello, Novello Novelli, Lorenzo Ciompi, il grande Andrea Cambi) andò malino, distribuito in appena 4 sale in tutta Italia si classificò penultimo nella classifica degli incassi di quell’anno: nemmeno la soddisfazione di arrivare ultimi!
Qual è il tipo di comicità a cui si ispira? E cosa pensa del pubblico che critica la commedia ma poi puntualmente è in sala a vederla?
In teatro e comunque dal vivo appartengo al genere degli stand up comedians; approdando a Vernice Fresca, per distinguermi, giocoforza mi ritagliai uno spazio da monologhista, visto che tutti gli altri “anziani” del gruppo proponevano macchiette e personaggi. In merito alle dinamiche della commedia io credo che ci sia spazio per tutti, che ognuno abbia il pubblico che si merita, in tutti i sensi, ma che, alla lunga, la qualità premi sempre.
Ha lavorato praticamente in ogni campo del mondo dello spettacolo, le piacerebbe condurre un programma tutto suo, magari a tema sportivo? C’è un progetto che non ha ancora realizzato ma che sogna di portare avanti?
Sì, io detesto le etichette, i recinti, e quindi ho sempre cercato di diversificare. Dal 95 al 98 e dal 2002 al 2004 ho condotto in diretta due programmi sportivi molto seguiti su tv regionali, certo non erano programmi miei e quindi adesso mi sentirei maturo per imbastire un programma su misura. Col mio gruppo di lavoro ci stiamo già pensando.
Recentemente a Firenze lei ha tenuto una replica di “Mi saluta Cristiano Militello?” in favore dell’Associazione Lorenzo Guarnieri, perché ha deciso di esserne il portavoce e dare il suo contributo attraverso la comicità e il teatro?
Qualche anno fa il Ministero dei Trasporti mi volle come testimonial per una campagna video contro il bere (Quando guido, io non scherzo). Insieme a me Linus, Pino Insegno, Cristian De Sica. Avendo avuto poi diversi lutti tra amici e conoscenti per fatti legati all’alcool, diciamo che ho sempre sentito molto la delicatezza dell’argomento. L’associazione Lorenzo Guarnieri porta avanti una campagna giustissima: quella dell’introduzione del reato di omicidio stradale nel codice penale. Chi si mette al volante ubriaco – o drogato – è una mina vagante, non può non pagare. E se in quella bella serata al Puccini a Firenze qualcuno è stato sensibilizzato sul tema, beh è già molto.