Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Gennaio 9th, 2012 | by johnbuckley
0E’ stata inaugurata il 30 Dicembre e andrà avanti fino al 14 Gennaio la mostra di Luisa Mazzone, di professione scenografa, presso la Libreria Mondadori a Monterotondo (RM). E’ proprio Luisa che ci spiega la genesi della mostra e alcuni “segreti” e difficoltà del suo lavoro, affascinante ma in genere “dietro le quinte” di quella grande vetrina che è lo spettacolo. “La mostra – dice Luisa – ripercorre le mie esperienze lavorative, dai primi stage con Ferzan Ozpetek al primo film come arredatrice di G. Bongioanni, attraverso l’esposizione di disegni, bozzetti e progetti funzionali di film e rappresentazioni teatrali”.
Intanto parlaci di te.
“Ho iniziato il mio percorso artistico dagli anni liceali per poi passare all’Accademia Di Belle Arti Di Roma dove ho applicato il disegno alla rappresentazione teatrale. Ultimamente ho conseguito il Diploma in Scenografia, Arredamento, Costume presso il Centro Sperimentale di Cinematografia con sede a Roma, seguita dallo scenografo Andrea Crisanti e dal costumista Piero Tosi. Grazie alla professionalità e cultura di questi maestri, ho approfondito le tecniche del disegno attraverso la progettazione di costumi e scenografie, ampliando così le mie conoscenze in campo cinematografico e iniziando a ricercare materiale utile alla progettazione e contestualizzazione filmica.
Ci spieghi cosa vuol dire essere una scenografa?
“Dalla lettura della sceneggiatura, dalla sua contestualizzazione, fino alla ricostruzione e arredamento del set, lo scenografo è colui che dal copione del copione ricerca tutto cio che ha caratterizzato l epoca in cui verrà ambientato il film. Egli insieme al costumista, che si documenterà sulla moda del tempo per la caratterizzazione dei personaggi, darà origine a luoghi fantastici, creati dalla sua immaginazione, ma al tempo stesso reali perchè frutto di ricerche storiche fondamentali per questo lavoro. La scenografia è importante sia in relazione al singolo personaggio , del quale esteriorizza il carattere specifico, sia per creare il clima psicologico dell’intero film. Le tonalità di una scenografia devono valorizzare e non nuocere agli attori e ai costumi. Ogni nuova scenografia nasce innanzitutto dallo studio e dall’interpretazione del contesto rappresentato nel racconto filmico. Lo scenografo è colui che con creatività visionaria materializza sogni e visioni di registi. Il suo compito è quello di ricostruire un mondo che appartiene all’autore. Entrare con lui in sintonia materializzando così la sua visione. E’ fondamentale un’armonia di fondo dal punto di vista pittorico, con l’atmosfera del soggetto e con il carattere dei personaggi”.
Mi pare di capire che esistono due fasi ben distinte nel tuo lavoro.
“Esistono due fasi correlate, ma ben distinte, quella della progettazione e quella della realizzazione. Nella prima fase, incentrata eslusivamente sulla creatività, quello che conta è cogliere i cardini sui quali il regista intende costruire lo spazio della narrazione. E’ in questo momento che nasce la visione scenografica nella sua interezza. Quando si passa alla costruzione, alcuni ambienti complicati o costosi da realizzare possono essere resi sullo schermo mediante effetti speciali, ma sempre secondo la progettazione scenografica”.
L’utilizzo delle nuove tecnologie vi aiuta nel vostro lavoro?
“Negli ultimi anni per ridurre tempi e costi di produzione si costruisce sempre meno e si gira in location già esistenti, riducendo gli interventi scenografici per ammortizzare i costi sempre più elevati. In un periodo dove l’economia va male, non c’e’ lavoro e l’istituzione politica e’in crisi e sempre più lontana dalle esigenze della società reale, i primi a pagarne le spese sono coloro che lavorano nel mondo “ludico e superfluo” dello spettacolo.
Parlaci del lavoro che hai fatto per Ozpetek.
“Per Ozpetek come stagista ho lavorato per quattro mesi ed ho curato solamente la fase di progettazione, lavorando sulla sceneggiatura, traendone i disegni e bozzetti preparatori per la realizzazione filmica. Molta documentazione e ricerca per ricreare su carta gli interni degli appartamenti che sono stati successivamente ricostruiti e arredati in Puglia”.
I tuoi prossimi impegni?
“Sto collaborando con uno sceneggiatore alla realizzazione di una “Graphic Novel” tratta da un suo film, che servirà a promuovere il film prima dell’ uscita. Ho un’ opera prima in cantiere di una regista siciliana, cineasta molto brava aiuto regia di Tornatore, ma al momento visto le difficolta produttive bisognerà capire ancora i tempi e le modalità di lavorazione. Sto prendendo contatti con l ‘estero, l ‘Italia ora come ora non è territorio fertile per la crescita cinematografica. Si spera in una ricrescita , ma i tempi sono e saranno lunghissimi. Sempre meno finanziamenti e investimenti, sono sempre meno film di serie A e sempre più fiction. La professionalità di chi fa questo mestiere sta scomparendo. A volte spero in una crisi totale, allora si che da un azzeramento si ricomincerà totalmente da capo con nuove leggi e con un rinnovamento culturale”.