Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Settembre 21st, 2011 | by sally
0Dal prossimo 23 settembre vedremo in sala una storia tutta italiana, ma al contempo multietnica, che rispecchia la nostra società. Dietro la macchina da presa, infatti, troviamo Andrea Segre, ma la protagonista della storia è cinese e la sua storia potrebbe rispecchiare quella di molte persone che, proprio come Shun Li, hanno avuto qualche problema a lasciare il loro Paese per uno completamente diverso dal loro, dove possono incontrare la chiusura mentale della gente del posto. Ecco la sinossi di “Io sono Li“:
Shun Li lavora in un laboratorio tessile della periferia romana per ottenere i documenti e riuscire a far venire in Italia suo figlio di otto anni. All’improvviso viene trasferita a Chioggia, una piccola città-isola della laguna veneta per lavorare come barista in un’osteria. Bepi, pescatore di origini slave, soprannominato dagli amici “il Poeta”, da anni frequenta quella piccola osteria.Il loro incontro è una fuga poetica dalla solitudine, un dialogo silenzioso tra culture diverse, ma non più lontane. È un viaggio nel cuore profondo di una laguna, che sa essere madre e culla di identità mai immobili.Ma l’amicizia tra Shun Li e Bepi turba le due comunità, quella cinese e quella chioggiotta, che ostacolano questo nuovo viaggio, di cui forse hanno semplicemente ancora troppa paura.
Il regista voleva raccontare una storia significativa, ma che comprendesse anche i luoghi a lui più cari. “Io sono Li” racconta quello che si verifica nel nostro Paese e pressappoco in molti altri Paesi Europei, dove l’immigrazione è diventata un vero e proprio problema e l’integrazione sembra essere, purtroppo, ancora un lontano miraggio. Lo stesso Andrea Segre ha spiegato:
Ricordo ancora il mio incontro con una donna che potrebbe essere Shun Li. Era in una tipica osteriaveneta, frequentata dai pescatori del luogo da generazioni. Il ricordo di questo volto di donna cosìestraneo e straniero a questi luoghi ricoperti dalla patina del tempo e dell’abitudine, non mi ha piùlasciato. C’era qualcosa di onirico nella sua presenza. Il suo passato, la sua storia, gli spunti per ilracconto nascevano guardandola. Quale genere di rapporti avrebbe potuto instaurare in una regionecome la mia, così poco abituata ai cambiamenti? Sono partito da questa domanda per cercare di immaginare la sua vita.
Vi lasciamo al trailer e alle immagini dal film, buona visione!