Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Ottobre 12th, 2011 | by Marco Valerio
0“Avatar 2” è ancora in fase di preparazione, eppure James Cameron in occasione della presentazione della nuova riedizione di “Titanic”, presto ridistribuito in 3D, ha parlato del suo prossimo progetto, ovvero dell’annunciato sequel del film che ha totalizzato i maggiori incassi della storia del cinema. Cameron in modo particolare si è soffermato sulla possibilità di un ritorno di Sigourney Weaver nel secondo episodio di “Avatar”, benché il personaggio di Grace sia morto nel primo film. Cameron ha lasciato aperti spazi sull’eventualità di vedere in “Avatar 2” l’attrice che ha diretto oltre che nel film del 2009 in “Aliens”.
Non voglio privare Sigourney della fantasia di fare ritorno in Avatar 2, ma io ho mai detto che sarebbe tornata? Avete mai sentito parlare della narrazione non lineare? Sul pianeta dei Na’vi sono successe molte cose prima dell’arrivo di Grace e molte altre prima che Jake si unisse a lei. Grace è stata lì per ben quindici anni. E con questo ho detto anche troppo su Avatar 2 e Avatar 3. Stavolta non accadrà come nel caso di Ripley, ma l’accordo è che quando fai parte di un franchise fantascientifico non sei mai morto finché il tuo DNA non viene cancellato dall’universo. E comunque, anche in quel caso, ci sono sempre i viaggi nel tempo!. James Cameron si è, inoltre, soffermato a parlare del progetto di Disney World di realizzare una grande attrazione ispirata al mondo creato in “Avatar”, confermando che le trattative sono in corso. Abbiamo avuto già una serie di incontri e stiamo discutendo i dettagli del progetto. Alla Disney hanno grandi piani. Voglio creare una terra, una serie di attrazioni differenti, forse anche una di queste sarà legata al volo e vi saranno anche negozi a tema. Vogliono dar vita a un vero e proprio universo tematico ispirato al mio film. Chi vi entra si sentirà come se fosse sul pianeta Pandora. Credo che il mio compito sia quello di supervisionare il tutto e controllare che sia coerente con la cultura dei Na’vi, con i temi e i valori contenuti in Avatar e nei suoi sequel. E lo studio sembra aver compreso bene ciò.