Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
La Sony ha deciso di riportare sul grande schermo la storia di “Frankenstein“, romanzo di Mary Shelley fortunatissimo sia in campo letterario che cinematografico.
Frankenstein di James Whale
La storia è stata riportata sul grande schermo, seppure con qualche differenza rispetto al romanzo: il primo è stato un cortometraggio del 1810, ma tra i Frankenstein più famosi c’è sicuramente quello di James Whale, del 1931, considerato difatti il suo capolavoro. Ovviamente la storia del romanzo è nota a tutti: il dottor Frankenstein si cimenta nell’impresa più grande di tutte, ricreare la vita. L’esperimento riesce grazie all’assemblaggio di varie parti di cadaveri, ma la reazione della nuova creatura alla vita non sarà del tutto pacifica. A questo film, James While fece seguire, nel 1935, “La moglie di Frankenstein” e numerose altre pellicole si sono succedute nel corso del tempo, traendo spunto da uno dei più celebri romanzi di tutti i tempi, nato da un incubo della stessa scrittrice. Una delle versioni cinematografiche più recenti è “Frankenstein di Mary Shelley” diretto da Kenneth Branagh ed uscito nel 1994. Nel film troviamo lo stesso Kenneth Branagh, affiancato nientemeno che da Robert De Niro, proprio nei panni della mostruosa creatura. Non mancano poi omaggi e parodie al romanzo e al personaggio principale: ricorderete sicuramente “Frankenstein Jr.“, la commedia esilarante di Mel Brooks, anche questa divenuta cult, uscita nel 1974. La pellicola si rifà proprio al film di Whale del 1931, è una parodia dello stesso, girato appunto in bianco e nero sulla base delle pellicole degli anni venti. I protagonisti principali sono Gene Wilder nei panni del dr. Frankenstein e l’orrido Igor, interpretato da Marty Feldman. Tra omaggi e parodie non si possono non citare “The Rocky Horror Picture Show“, musical palesemente ispirato al mito di Frankenstein, proprio come il cortometraggio di Tim Burton, “Frankenweenie“, che presto vedremo in sala come lungometraggio in 3D. Anche qui l’omaggio è evidente, solo che questa volta al posto di una creatura semi-umana, c’è un cane.