Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Ottobre 25th, 2012 | by sally
0“La sposa promessa” è candidato all’Oscar come miglior film straniero. Il film israeliano diretto da Rama Burshtein sarà nelle sale italiane dal prossimo 15 novembre, questa la sinossi:
Il film rivelazione del Festival di Venezia. Premiato con la Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile. Candidato israeliano agli Oscar come miglior film straniero. Shira è la figlia più giovane di una famiglia ebrea ortodossa di Tel Aviv. Promessa sposa a un giovane della sua stessa età e della stessa estrazione sociale.Quando il sogno sta per avverarsi, la sua famiglia viene colpita da un evento tragico. Il dolore, condiviso intensamente all’interno della comunità, cambierà il destino di ognuno di loro. Shira dovrà dunque scegliere se ascoltare il suo cuore o seguire la volontà della famiglia.
Il film in Italia sarà distribuito dalla LuckyRed, oggi vi mostriamo la locandina e il trailer italiano. Primo lungometraggio della regista Rama Burshtein, il film è stato presentato a Venezia ed accolto in maniera non del tutto omogenea: c’è chi l’ha applaudito e chi, invece, l’ha fischiato, ma in ogni caso “La sposa promessa” (Fill the void) è stato scelto come candidato israeliano per il miglior film straniero agli Oscar.
Intervistata da Vanity Fair durante la presentazione di Venezia, Rama Burshtein ha parlato del suo film, spiegando:
Sentivo che la comunità ultraortodossa, che fa sentire la propria voce con forza sul piano politico, è praticamente muta su quello culturale. Fill the Void apre una piccola finestra su una realtà molto speciale e complessa. Forse può costruire un ponte tra noi e “gli altri”.
La regista ha parlato anche dei matrimoni ultraortodossi e del ruolo delle donne in questo particolare tipo di società:
I matrimoni ultraortodossi non sono mai obbligati: si combinano assieme ai figli, si decide insieme. Ma l’ultima parola spetta sempre agli sposi. Le donne hanno un grande ruolo: governano la casa, lavorano, curano i figli. Sono superdonne. Non mi sento per niente discriminata. Anzi, penso che il nostro modo di esprimere la femminilità sia molto sexy.
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