Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Gennaio 15th, 2014 | by sally
0Summary: I cambiamenti climatici e la crisi globale erano stati anticipati quarant'anni fa: vedere questo film apre gli occhi su tutto ciò che ci circonda.
Abbiamo avuto modo di vedere “Last Call – Ultima chiamata” in occasione del Clorofilla Film Festival, il film premiato al Festival CinemAmbiente di Torino verrà presentato per la prima italiana domani 16 gennaio a Firenze, al cinema Odeon.
Il film di Enrico Cerasuolo affronta una tematica ambientale molto discussa in questi ultimi anni e dimostra di come il problema, in passato, sia stato fortemente sottovalutato, dopo essere stato esposto in maniera allarmante da un gruppo di scienziati.
All’epoca, e parliamo di quarant’anni fa, un gruppo di scienziati del MIT (Massachusetts Institute of Technology) pubblicò il libro “The limits to growth” che sconvolse il mondo intero, perché sosteneva che il nostro pianeta vive di risorse limitate che, seguendo il ritmo crescente degli sprechi, prima o poi sarebbero finite. E’ quello con cui stiamo facendo i conti ed è la situazione con cui dovranno confrontarsi le generazioni a venire, ormai praticamente irrecuperabile. A dare vita a questa ricerca, importantissima nella storia della scienza e dell’ambiente, ma fortemente sottovalutata e criticata quando il libro uscì, sono stati l’italiano Aurelio Peccei, Jay Forrester, Dennis e Donella Meadows, Jorgen Randers e Bill Behrens. Un gruppo di persone provenienti da luoghi diversi e con mentalità diverse, che hanno lavorato seriamente e a lungo a un progetto che veniva reputato poco credibile, ma che oggi più che mai è attuale e discusso.
Ad oggi Meadows e soci possono essere considerati dei visionari, avevano dato vita ad una rivoluzione purtroppo passata in sordina ed oggi ci ritroviamo a pagarne le conseguenze, a causa di una società bigotta che non prestava abbastanza ascolto alle innovazioni e a delle idee che allora suonavano forse fin troppo catastrofiche ma, da dire col senno di poi, assolutamente veritiere.
“Last Call – Ultima chiamata” ripercorre tutte le tappe principali della nascita del progetto e del libro attraverso le parole dei protagonisti, partendo da quarant’anni fa e arrivando fino al giorno d’oggi. Il materiale d’archivio è tantissimo ed anche se gli argomenti non sono alla portata di tutti, sono spiegati molto bene e lasciano lo spettatore un po’ scosso.
A fine visione ci rendiamo conto che le parole di un gruppo di scienziati capaci di pensare già alle generazioni future, rimaste al buio per quarant’anni, ci avrebbero potuto preservare da tutte le problematiche che oggi ci ritroviamo costretti a vivere e ad affrontare, riparando il danno alla meno peggio, considerato che le risorse rimangono comunque in esaurimento e le conseguenze sono state esattamente quelle che gli studiosi avevano previsto. I cambiamenti ci sono stati e vengono ampiamente dimostrati anche in questa pellicola, con prove scientifiche: adesso che ci ritroviamo faccia a faccia con la crisi globale anticipata due ventenni fa, non possiamo fare a meno di sentirci tutti, nessuno escluso, responsabili della poca cura che abbiamo avuto nei confronti di un pianeta sopravvalutato, iper-sfruttato, sbranato fino all’osso.
Da vedere, per riflettere e cercare di impegnarci, nel nostro piccolo, a non accelerare un processo ormai avviato e irreparabile.
(Prima della proiezione incontro con il prof. Ugo Bardi (docente presso la Facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università di Firenze) e il dott. Alessio Papini (presidente WWF Toscana).)