Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Gennaio 21st, 2013 | by alessandro ludovisi
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Tom Hooper (Premio Oscar per “Il discorso del Re”) realizza l’adattamento cinematografico dello spettacolo teatrale “Les Misérables” (visto da 60 milioni di persone in tutto il mondo). Questa straordinaria opera, di redenzione, sacrifico e passione, nella Francia del diciannovesimo secolo, è interpretata sul grande schermo da Hugh Jackman, Russell Crowe, Anne Hathaway, Amanda Seyfried (protagonista del biopic su Linda Lovelace), Eddie Redmayne, Aaron Tveit, Sacha Baron Cohen ed Helena Bonham Carter.
1815, Toulon: il prigioniero Jean Valjean (numero 24601) viene liberato dopo ben 19 anni di prigionia e lavori forzati. Finito in cella per aver rubato un tozzo di pane per sfamare la sua nipotina, Valjean è ancora tenuto costantemente sotto controllo dal secondino Javert convinto che un uomo che si sia macchiato di un crimine non possa realmente redimersi. Una volta ricevuta la libertà Jean si dirige a Digne dove viene ospitato per la notte dal Cardinale Myriel. Quest’ultimo tratta l’ex prigioniero con rispetto e gentilezza ma Valjean, lo ripaga rubando l’argenteria della chiesa. Catturato viene riportato davanti a Myriel che, con grande sorpresa, lo protegge, negando il furto ed esortandolo ad accettare quel dono come una possibilità per ricostruirsi una vita. Otto anni dopo, infatti, Valjean è un uomo di successo, ha cambiato nome (ora si fa chiamare Signor Madeleine) ed è diventato sindaco della cittadina Montreuil-sur-Mer e proprietario di una fabbrica dove lavora la bella, e invidiata Fantine, ragazza madre della piccola Cosette. Lei verrà licenziata mentre sul Signor Madeleine incombe lo spettro del passato che riaffiora sotto le sembianze del rude Javert…
Pur trattandosi di un adattamento cinematografico ispirato da “I miserabili” di Hugo, la pellicola di Hooper rappresenta una trasposizione dell’ omonimo musical, che per longevità ha superato addirittura “Cats”. Quello che stupisce, dell’opera di Hooper, è l’azzardo nel voler racontare un film affidandosi quasi esclusivamente al cantato, rinunciando – se non per brevissimi dialoghi- al parlato. Stupisce perché, in controtendenza con la tradizione hollywoodiana, trasforma il set in un vero e proprio palcoscenico, affidandosi alle doti canore dei suoi attori capaci di una interpretazione assolutamente cruda e reale, frutto della decisione del regista inglese di far esibire i suoi protagonisti dal vivo, rinunciando al lavoro di registrazione e successiva lavorazione delle voci in studio. Una scelta coraggiosa ma ampiamente ripagata dall’effetto finale grazie a quella innegabile ed evidente connessione interna all’opera.
Da un punto di vista stilistico Hooper ha optato per un utilizzo frequente del primo piano, ad eccezione di alcune scene (incredibimente emozionanti) riprese dall’alto – e dal basso – e alcune indmenticabili panoramiche che permettono al film di assumere una epicità indissolubile e strettamente necessaria. Basti pensare alle vertiginose soggettive di uno Javert in bilico sul cornicione o le sequenze madri della ribellione parigina, dimostrazione di una messa in scena rigorosa e maestosa.
Un musical cinematografico di 160 minuti è di per se impegnativo, eppure difficilmente si avvertirà una stanchezza ricettiva, nonostante le molte esibizioni canore e questo è sicuramente un – ulteriore – valore aggiunto dell’opera che si fregia della partecipazione – azzeccata – di Sacha Baron Cohen ed Helena Bonham Carter capaci di una divertenze esibizione nei panni di una coppia di locandieri e tutori della piccola Cosette. Una scelta corretta poiché aggiunge un tocco, necessario, di brio e spezza la trama drammatica.
Anne Hathaway, malgrado rimanga in scena circa una ventina di minuti, riesce a regalare uno dei momenti più toccanti del film grazie alla interpretazione dell’operaia Fantine, caduta in disgrazia dopo esser stata licenziata. L’attrice newyorkese si è esibita nella iconica canzone “I Dreamed a Dream” e sostenuta dallo straziante primo piano costruito da Hooper si è guadagnata una giusta nomination agli Oscar. Hugh Jackman e Russell Crowe sono, invece, i due protagonisti maschili principali ed entrambi sono riusciti a calarsi nel ruolo ottenuto: il primo (anch’egli nominato agli Oscar e vincitore agli ultimo Golden Globe) dimostra una discreta versatilità passando dal detenuto sporco al distinto proprietario di una fabbrica all’amorevole e combattivo “padre” di Cosette, mentre il secondo con un espressionismo monocorde trasmette una vaga sensazione di servilismo non sconfinando nella perfidia. Brillanti anche le interpretazioni di Amanda Seyfried (Cosette da grande), del suo innamorato Marius (Eddie Redmayne) e della esordiente sullo schermo Samantha Barks che veste i panni di Éponine.
“Les Misérables” è indubbiamente uno dei musical cinematografici più avvincenti della storia che rinuncia ai codici cinematografici di riferimento che il genere avrebbe imposto, per immergersi e lasciarci immergere in una meravigliosa odissea umana e storica che comunica con il cuore, e dal cuore dei protagonisti, restando fedele al musical originale.
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