Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
In una lunga intervista rilasciata al portale web www.huffingtonpost.com, il regista Marc Webb ha parlato della sua esperienza sul set di “The Amazing Spider-Man”.
“The Amazing Spider-Man” è solo il secondo film di Webb dopo il celebrato “500 giorni insieme”, ma il regista in questa intervista denota una certa personalità e chiarezza di idee.
La sfida di “The Amazing Spider-Man” non è stata sicuramente semplice per Webb che ha dovuto affrontare il reboot di una saga molto amata, ma al tempo stesso molto recente, visto e considerato che “Spider-Man 3” è datato 2007.
Qui di seguito vi proponiamo alcuni stralci dell’intervista rilasciata da Marc Webb al sito www.huffingtonpost.com in cui il regista ci parla di “The Amazing Spider-Man”:
Marc Webb alla presentazione romana di The Amazing Spider-Man
D: Durante la promozione stampa di 500 giorni insieme, giravano voci su un tuo coinvolgimento per dirigere The A-Team. Come sei passato a The Amazing Spider-Man
R: Devo un film alla Fox. Ho un’opzione contrattuale per lavorare nuovamente con loro. Ci sono state alcune discussioni preliminari in merito, ma il progetto non mi è mai interessato veramente.
D: 500 giorni è un film a basso budget, al contrario di Spider-Man. Ti sarebbe piaciuto dirigere almeno un altro film low budget prima di un blockbuster estivo?
R: Per indole sono uno che ama rischiare. Quando sono stato contattato ero entusiasta per questa opportunità, ma anche pieno di dubbi. Ma d’altra parte io sono un fan di Spider-Man e di Peter Parker. Il ragazzo in me è venuto fuori e ha detto: “Stai scherzando? Vuoi lasciarti sfuggire questa occasione?
D: Un’offerta difficile da rifiutare
R: Già. Spider-Man ha almeno cinquant’anni di vita e ci sono così tante storie da raccontare e tante sfumature e connessioni da fare. Se non altro, sono stato sopraffatto dalla quantità di materiale a cui attingere. Abbiamo visto l’origine di Spider-Man, ma non abbiamo visto l’origine di Peter Parker. Ero davvero interessato ad aprire quella pagina, quel capitolo della storia.
D: Il rapporto tra Peter e i genitori sarà un tema della nuova trilogia?
R: Sì, è la lunga ombra che è stata gettata sulla sua vita.
D: Mi sembra che questo Peter sia più spericolato di quello interpretato da Tobey Maguire.
R: Fa parte del suo essere un adolescente. Con Stan Lee stavamo parlando di ciò che rende Peter Parker Peter Parker. Lui è diverso da un più lucido, eroe perfetto. E una delle cose più belle di Peter Parker è la sua imperfezione.
D: Egoisticamente, sarebbe meglio se non ci fosse un’altra serie di Spider-Man con cui confrontarsi?
R: Assolutamente no. Io amo quei film. Mi piace quello che Sam Raimi ha fatto.
D: Non c’è il rischio di vanificare delle buone idee con un effetto di dejà vu?
R: Questo va oltre la semplice questione Spider-Man. Il genere supereroistico è in grande espansione.
D: Aiuta il fatto che Spider-Man 3 è quasi universalmente disprezzato?
R: Beh, non so se è stato universalmente disprezzato. È stato un gran successo al box-office. Penso comunque che quella saga fosse finita. Lo ripeto, nei fumetti, invece, ci sono così tante storie e personaggi da esplorare.
Ricordiamo che “The Amazing Spider-Man” uscirà nelle sale italiane il 4 luglio in versione 2D e 3D.