Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Gennaio 18th, 2015 | by sally
0La polemica è servita: i film d’animazione hanno perso di qualità per colpa dei personaggi che si prestano a piccole gag che costellano le opere per tutta la loro durata. A lanciare questa accusa al mondo dell’animazione è stato Jason Porath dal suo blog: è uno che di cinema se ne intende, si occupa di effetti speciali ed ha lavorato anche per alcuni film della DreamWorks e Scrat, il celeberrimo scoiattolo de “L’era glaciale” è uno dei problemi presenti oggi nei film in questione.
Le motivazioni sono spiegate da Porath in un lungo post pubblicato sul suo blog, dove buona parte della responsabilità della presenza di queste piccole gag è assegnata al marketing. Personaggi come Scrat o come i Minions di “Cattivissimo me“, che godono di una grandissima popolarità, snelliscono e alleggeriscono le storie, ma sono anche il motivo per cui le trame non reggono più bene.
Tra i film in cui si nota questa carenza nella trama ci sono anche “Kung Fu Panda” e “Big Hero 6“, di produzione più recente. Le gag di questi personaggi sono state rinominate da Jason Porath come “hashgags” e sono disseminate ovunque: non solo all’interno del film, ma sono fondamentali per trailer e promo, i Minions ne sono l’esempio più emblematico e il loro successo è stato talmente grande che quest’anno uscirà un film interamente incentrato su di loro.
Si tratta di una gag inserita di solito su richiesta dei tizi del marketing, con l’intenzione di vendere meglio il film. Viene inserita nel film nelle ultime fasi della produzione e viene testata su un gruppo di persone poco prima che il film esca nei cinema. Alcune gag vengono ripetute regolarmente all’interno del film: altre compaiono solo una volta, magari nel trailer. E stanno rovinando l’intera industria.
Hashgags significa perdita di qualità artistica per il film in uscita, le case di produzione le inseriscono in trailer e messaggi promozionali per riuscire ad accaparrarsi la simpatia del pubblico ed evitare che il film segni il flop al botteghino. Un altro degli esempi che Porath ha tirato in ballo è “Frozen“: la Disney sembrava non credere molto nel successo del film, che poi invece si è rivelato grandioso. Per promuoverlo ha inserito nel teaser trailer il personaggio di Olaf, il pupazzetto di neve che ha subito conquistato il cuore del pubblico ma che nel film in realtà ha un ruolo marginale:
I film d’animazione dovrebbero essere in grado di vivere dei propri meriti ed esistere come prodotto artistico in sé. Ma se nemmeno Frozenriesce a essere venduto per quello che è, quante possibilità hanno gli altri film?
Si può essere d’accordo o meno con le idee di Jason Porath, che comunque lasciano ampio spazio alle riflessioni su che direzione stia prendendo la qualità dei film d’animazione, non a livello visivo ma contenutistico. D’altro canto, però, non si può negare che personaggi come Olaf e i Minions, così come Scrat, non si possono non amare.