Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Dicembre 28th, 2012 | by Andrea Lupia
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Che ci crediate o no, i fatti narrati in “Bubba Ho-Tep” sono questi. Elvis Presley, il Re, non è morto e vegeta in una casa di riposo per vecchi bacucchi dal rasserenante nome di Riposo Ombroso. Abbandonata la vita da rock star e fattosi sostituire da un sosia che com’è noto si scoprirà essere troppo intimo con droghe e panini giganti, ha potuto invecchiare serenamente, finché la noia non ha cominciato a scavare senza pietà. Lo stesso problema ha un altro ospite illustre della casa di riposo, nientemeno che John Fitzgerald Kennedy, anche lui vivo e naturalmente un po’ invecchiato, ma soprattutto inspiegabilmente di colore. Ma la noia sta per diventare solo un ricordo, ora che una mummia di tremila anni arriva sul posto intenzionata a bersi (letteralmente) i poveri vecchi residenti. I dottori e gli infermieri non credono alle vere identità dei nostri due eroi, men che meno alla storia della mummia assassina, quindi toccherà a loro combattere per la salvezza di Riposo Ombroso e forse del mondo.
Ora, se vi siete riavuti dalla crisi di risate, possiamo procedere. Se avete riso, come dicevo, o alzato un sopracciglio nel leggere la sinossi degli avvenimenti trattati nel film, non c’è niente di strano, ma vuol dire comunque che non lo avete visto e, credetemi, è davvero un peccato.
Il film è di quel geniaccio di Don Coscarelli, regista di “Phantasm” ed altri bei filmacci da strizza, che ci piacciono tanto. Con questo “Bubba Ho-Tep“, il buon Don ci regala un mix esplosivo di cinema dell’assurdo prestato all’horror. Con cinquecento mila dollari a disposizione, nel 2002 Don Coscarelli prova a togliersi di dosso il brand del sopracitato “Phantasm” che inizia a stargli stretto e decide di farlo portando sul grande schermo un racconto dello scrittore Joe R. Lansdale. Il film si dimostra apprezzatissimo nell’underground e grossomodo ignorato per tutti gli altri. Altri di cui poco o nulla ci importa.
Perché “Bubba Ho-Tep” è un bel film, con mille difetti, non moltissimi soldi a disposizione, ma è bello davvero. Succede quando metti la fantasia al potere e riesci a portare in scena una storia che quanto più diventa assurda, tanto più si dimostra irresistibile. Figlio di un modo di fare cinema, ma non solo, di raccontare storie per il piacere di raccontarle, “Bubba Ho-Tep” diverte e conquista chiunque si lasci andare alle suddette storie senza volere troppe spiegazioni, senza cercare il realismo a tutti i costi.
Purtroppo è molto difficile scrivere una vera recensione di un film del genere. Cinematograficamente parlando, la pellicola è molto ben fatta e le interpretazioni di Bruce Campbell (Elvis) e Ossie Davis (JFK) sono letteralmente magnifiche, ma è anche vero che oggi un prodotto del genere difficilmente può essere digerito da un mucchio di ragazzini che a stento è al corrente dell’esistenza di “Buffy” (come telefilm, il film credo che non lo abbia visto nessuno che abbia meno di trent’anni, o quasi).
Da un lato la seriosità di certi argomenti, come i vampiri ed i mostri venuta fuori con film come “Underworld” e “Twilight” e che nulla ha mai avuto a che vedere con la serietà di film come “Dracula di Bram Stoker” e tutti i mostri classici precedenti, come le serie della Universal, ha abituato il pubblico a prendere male, molto male alcuni generi di prodotto. D’altra parte, se bisogna ridere, bisogna farlo in maniera grossolana e sguaiata, con le brutte parodie fatte in serie con le stesse battute ogni volta.
Questo film è un’altra cosa. Che ne dite, vi va di provare?
Voto:
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