Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Giugno 11th, 2010 | by sally
2Summary: Non il più brillante tra tutti gli episodi, un finale dovuto e a tratti perfino forzato.
Negli USA è arrivato lo scorso 21 maggio mentre l’Italia, per vedere “Shrek e vissero felici e contenti” (Shrek forever after) dovrà aspettare il 25 agosto. Arrivata al quarto episodio, oramai la saga dedicata all’orco Shrek è giunta al termine ed è il titolo stesso a rendere chiaro il concetto, citando il classico happy ending delle fiabe.
In questo nuovo episodio si parte da un importante flashback, in cui vediamo il re Harold e la regina Lillian alla ricerca di una soluzione per salvare la principessa Fiona, intrappolata nella torre in attesa di qualcuno che vada a salvarla. In loro aiuto, sebbene con fini egoisitici, arriva il perfido nano Tremotino, Rumplestiltskin in lingua originale, doppiato da Walt Dohrn. Il nano propone uno dei suoi magici contratti in cambio dell’intero regno di Molto Molto Lontano ma fortunatamente ed improvvisamente, viene comunicato al Re che Fiona è stata salvata. Il flashback risale al primo episodio, per la serie “quello che non avete visto“, ed il responsabile del salvataggio della principessa, per quanto inconsueto, è proprio l’orco Shrek (Mike Myers), e il nano Tremotino, finito in miseria, serba rancore nei suoi confronti, desiderando che Shrek non fosse mai nato. Da quando la principessa Fiona (Cameron Diaz) è stata salvata le cose sono cambiate di molto, Shrek vive felicemente nella sua palude insieme alla sua famiglia, adesso ci sono tre piccoli orchi. Nessuno lo teme più, nessuno urla nel vederlo e Shrek ha un pò nostalgia di quei tempi, della sua vita prima di incontrare Fiona. Tra scene che si ripetono sempre identiche e il caos creato dalla folla e dai piccoli orchi per il loro primo compleanno, Shrek non ce la fa più e il suo unico desiderio è quello di poter tornare indietro alla sua vita, senza aver mai incontrato Fiona. Dopo la lite con Fiona, Shrek si ritrova a camminare da solo per i boschi e non tanto casualmente incontra proprio il nano Tremotino che gli offre un contratto che fa molta gola all’orco: un giorno in cambio di un giorno. O meglio, un giorno dalla vita di Shrek a Tremotino, un giorno da vero orco per tornare alle origini, per Shrek. L’orco firma il contratto e si ritrova catapultato nel mondo che aveva appena desiderato: non c’è nessun contadino che chiede l’autografo sulla sua forca, non c’è più quell’antipatico bambino che continua a chiedergli di ruggire per divertirsi. Tutti scappano, la vista di Shrek equivale al panico, proprio come ai vecchi tempi. Ma ben presto l’orco si rende conto che qualcosa non va.
Nel mondo parallelo del nano Tremotino gli orchi vengono cacciati da un esercito di streghe che muoiono al contatto con l’acqua e che lanciano zucche-bomba dalle loro agili scope. Ciuchino (Eddie Muprhy) è un servo del nano Tremotino, e non si ricorda del suo caro amico. Il gatto con gli stivali (Antonio Banderas) è pigro ed obeso, ha perso tutto il suo fascino e di tanto in tanto se ne ricorda anche. Fiona è una principessa guerriera a capo della Resistenza, costituita da orchi che si battono per “la causa“, ovvero ribaltare il regno di Tremotino per tornare nuovamente liberi. L’unico modo che Shrek ha per far tornare le cose come prima, proprio come nel primo episodio, è dare il bacio del vero amore, ma non sarà poi così facile come sembra. Al contrario degli episodi precedenti, questo quarto episodio sicuramente è più cupo e perde un pò di originalità nelle battute. La tecnica ovviamente non può che essere migliorata, ma non è sufficiente a garantire un nuovo stupefacente episodio e si sa quanto sia difficile dare vita a sequel che possano ricalcare il successo del primo film. Tuttavia il personaggio del nano Tremotino è ben riuscito, un piccolo ometto con l’occhio da psicopatico che deve a tutti i costi avere la sua vendetta. Negli USA le critiche nei confronti del film sono state variegate, ma abbastanza positive, per alcuni si tratta del migliore tra tutti gli episodi, al box office il film è stato comunque un successo. Molto probabilmente è riuscito meglio del terzo episodio, ma l’originalità e l’innovazione apportati con il primo restano imbattibili. Ciuchino continua a mantenere la sua comicità, mentre Fiona appare piuttosto inconsueta ma non sgradevole nei panni della guerriera devota alla sua causa. Tra vecchi personaggi ormai ben conosciuti come Pinocchio e i tre Porcellini, c’è anche spazio per un altro personaggio delle fiabe, il Pifferaio Magico. Forse non azzeccatissima come aggiunta, appare quasi forzata, ma nel complesso il film si prospetta divertente, senza sbilanciarsi troppo. Non il più brillante tra tutti gli episodi, un finale dovuto ed anche forzato, altrimenti la saga sarebbe andata avanti perdendo sempre di più la genuinità iniziale per amor di incassi.
2 Responses to Shrek e vissero felici e contenti: recensione in anteprima!