Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Ottobre 1st, 2011 | by johnbuckley
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Spielberg continua a riciclare se stesso, e “Terra Nova” non fa eccezione. Il pilot di 90 minuti presentato alla stampa in occasione del Roma Ficion Fest gira intorno agli argomenti su cui il grande regista ha costruito una parte della sua carriera, frullandoli con altre suggestioni, che partono da “Blade Runner” e arrivano ad “Avatar“.
Detta così, sembra che il pilot non ci sia piaciuto per niente. Sbagliato. Il pilot è buono, ma con ampi margini di miglioramento. Molto molto più avvincente, divertente ed emozionante di “Falling Sky“, l’altra serie prodotta da Spielberg che si attesta su livelli medi senza esaltare nè coinvolgere lo spettatore. Tutt’altra storia con “Terra Nova“, kolossal nato da un progetto dei produttori esecutivi Steven Spielberg, Peter Chernin, Brannon Braga, Renè Echevarria e Aaron Kaplan, annunciato (giustamente, almeno a livello produttivo) come l’evento televisivo dell’anno. La trama ce l’hanno raccontata in tutte le salse in questi mesi, per cui non è certo una novità: siamo nel 2149, la Terra sta morendo. La sola speranza di sopravvivenza per l’umanità è legata all’età primordiale. Alcuni scienziati infatti hanno scoperto che una frattura temporale nell’universo consente di costruire una “macchina del tempo” capace di riportare chi l’attraversa direttamente all’età preistorica. Protagonista della serie è la famiglia Shannon che, capitanata da Jim (Jason O’Mara, “Life on Mars“), riesce a prendere parte ad una spedizione verso Terra Nova, la prima colonia costituita in questa terra primordiale, ricca di bellezza eppure ostile e piena di insidie. Al suo fianco troviamo la moglie Elisabeth (Shelley Conn), specialista in chirurgia d’urgenza che entra a far parte dell’équipe medica di Terra Nova. Con loro, il figlio diciassettenne Josh (Landon Liboiron), che appena arrivato alla base perde irrimediabilmente la testa per la bellissima e trasgressiva Skye (Allison Miller), la tenera e goffa sorella di quindici anni, Maddy (Naomi Scott), e Zoe (Alana Mansour), la figlia più piccola degli Shannon, nata nella clandestinità perché ad ogni famiglia non è permesso di avere più di due figli. Al loro arrivo gli Shannon vengono accolti dal comandante Nathaniel Taylor (Stephen Lang, il cattivo di “Avatar“), il primo carismatico pioniere della colonia, che gli presenta Terra Nova come un luogo paradisiaco, ricco di opportunità e grandi prospettive. Ma la realtà si rivela decisamente meno idilliaca. L’azzurro dei cieli e le maestose cascate che punteggiano la lussureggiante vegetazione sorgono in un ambiente insidioso, pieno di pericoli che vanno ben oltre i dinosauri carnivori. Nei dintorni della colonia vive infatti anche una banda di ribelli, guidata dall’agguerrito Mira (Christine Adams). La prima impressione che mi sento di fare è che “Terra Nova” sia sprecato sul piccolo schermo (anche se di ottima qualità come i monitor moderni). “Terra Nova” andrebbe visto sul grande schermo di un cinema. Gli effetti speciali (stranamente deludenti quelli per i dinosauri, mozzafiato le panoramiche sul nuovo mondo), l’alto livello di regia e fotografia, gli attori in parte, donano a questo pilot un respiro a tratti cinematografico. Diretto da Alex Graves, un solido artigiano già artefice del pilot di “Fringe“, la serie, in questi primi novanta minuti, calibra subito tutti gli ingredienti e presenta personaggi e misteri in egual misura, con l’obiettivo di calamitare da subito l’attenzione dello spettatore. In parte ci riesce, e fa venire voglia di vedere le altre puntate, in parte fallisce il suo intento. Non tutto infatti fila per il verso giusto: i personaggi sono un po’ troppo stereotipati e si capisce subito qual’è il ruolo che avranno nella serie; gli effetti speciali dei dinosauri sono, come detto, una delusione, ed è inspiegabile visto che la produzione ha puntato fin da subito sui bestioni per suscitare curiosità e interesse. Alla loro prima apparizione si capisce come non arrivino neanche ad allacciare le scarpe ai dinosauri del primo “Jurassic park” (anno 1993). Spiccano in questo pilot i tocchi tipicamente Spielberghiani (la ragazzina che dà da mangiare al brontosauro; il rapporto delicato tra la bambina e il padre, il figlio ribelle così simile al genitore) e le scene d’azione ben fatte (nella seconda parte del pilot c’è un lungo assedio che rimanda ai momenti migliori del già citato “Jurassic park“). Girata nel Queensland in Australia, la colossale serie in 13 puntate è costata oltre 150 milioni di dollari (di cui 10 milioni solo per l’episodio pilota) e andrà in onda in 85 paesi in 21 lingue. In Italia andrà in onda in prima visione assoluta su FOX (canale 111 di Sky) dal 4 ottobre 2011 ogni martedì alle 21.00. Per adesso la nostra valutazione è uno stiracchiato sei e mezzo. Ci attendiamo un netto miglioramento nelle prossime puntate, e speriamo di non rimanere delusi. [starreview tpl=16]