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Published on Gennaio 29th, 2011 | by sally

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The Green Hornet: la recensione

The Green Hornet: la recensione sally
Voto CineZapping

Summary: Action movie dalla noia mortale, privo di originalità che non trae nulla di buono dal serial originale.

3

Buon Film


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Arrivato in sala proprio questo fine settimana, “The Green Hornet” è l’adattamento cinematografico del celebre serial radiofonico nato nel 1936 e conosciuto anche come “Il Calabrone Verde“. Dietro la macchina da presa troviamo Michael Gondry, regista di “Se mi lasci ti cancello“, lontano anni luce dalla possibilità di vincere un Oscar con il suo ultimo progetto.

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The Green Hornet

The Green Hornet” è la storia di Britt Reid, il figlio 28enne di James Reid, editore di uno dei più importanti giornali di Los Angeles, The Daily Sentinel. Britt ha sempre nutrito odio verso il padre, è uno scansafatiche irresponsabile, ma tutto cambia dopo la morte di James, morto a causa di una puntura d’ape. Da quel momento in poi la vita di Britt prende tutta un’altra piega, soprattutto quando conosce Kato, meccanico personale del padre. Lui e Kato sono pienamente d’accordo sul fatto che James Reid fosse un uomo antipatico ed insopportabile ed allo stesso tempo decidono di improvvisarsi supereroi. Questa aspirazione si concretizza soprattutto dopo che i due decapitano la statua di James Reid eretta in città, e poi salvano una coppietta che viene aggredita. Kato è un esperto di arti marziali ed ha illimitate capacità, per cui è l’uomo perfetto per Britt e per la sua idea di combattere il crimine in città. In tutto questo, però, subentra l’affascinante Leonore Case, laureata in giornalismo ed in criminologia, che viene assunta alla redazione del Sentinel proprio da Britt, che intende usarla per gestire ancora meglio le mosse di Green Hornet. In realtà questo nuovo ed improvvisato supereroe si trova in pericolo, a causa della presenza di Benjamin Chudnofsky, che detiene il controllo dell’intera città. Inoltre, a causa di un malinteso, l’amicizia tra Britt e Kato rischia di finire male e di far prendere il sopravvento alla malvagità di Benjamin Chudnofsky e del procuratore corrotto Frank Scanlon. La storia di “The Green Hornet” sarebbe stata un ottimo spunto per un gran film e proprio per questo motivo la curiosità era parecchia. Il problema, forse, è proprio la scelta di Gondry alla regia, che non ha saputo rendere davvero comico, esilarante e strampalato nel modo giusto questo film d’azione. Inoltre viene gestito malissimo un cast eccezionale, a partire da Christoph Waltz, che rimane sempre in forma ma che ha poco spazio, senza tralasciare il protagonista Seth Rogen e la spalla Jay Chou, nonché Cameron Diaz, nei panni della giornalista sexy. Ottima scelta per quanto riguarda la colonna sonora, che ovviamente non è un elemento sufficiente per poter giudicare bene un film. Il problema è che le scelte dei personaggi non vengono prese bene in considerazione, non viene approfondito il loro rapporto nè tantomeno si spiega come i due decidano di combattere il crimine. Quel che si vede è sempre il loro poco coraggio all’inizio di ogni missione, ma non il modo in cui la missione si volge, se non per qualche laboratorio che salta in aria e che finisce col dare il senso sbagliato a tutta la storia. I momenti comici, quindi, finiscono per essere scontati, i pezzi dell’intero progetto non si incastrano e “The green hornet” si trasforma in un action dalla noia mortale e perde ogni forma di originalità, distaccandosi definitivamente dalle quello che è il serial originario, senza riuscire a portare nulla di buono sul grande schermo. Nel complesso, diamo la sufficienza per le buone intenzioni, cast e colonna sonora, ma evitare accuratamente la sala in cui il film viene proiettato, non è poi una pessima idea.

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