Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Maggio 6th, 2016 | by sally
0Abbiamo visto che molti fatti raccontati nei libri e nella serie “Il trono di spade” si ispirano o sono molto simili a eventi realmente accaduti nella sanguinosa e brutale storia britannica (e non solo), la seconda parte è servita!
Il popolo nomade inventato da George R. R. Martin nella fortunata saga delle “Cronache del ghiaccio e del fuoco” è brutale: per loro stupri, omicidi e violenza sono all’ordine del giorno. Descritti come persone dai capelli corvini, occhi a mandorla e la pelle color rame, ricordano moltissimo i mongoli, che seminarono il terrore in Europa e in Asia tra il XIII e il XIV secolo. Le loro invasioni vengono ricordate spiacevolmente, si narra che al loro arrivo in Cina le strade erano cosparse delle carni e del grasso delle loro vittime. Se rimaneva qualche sopravvissuto, era soltanto perché incaricato di diffondere un unico messaggio: “I mongoli stanno arrivando”. Le invasioni barbariche più celebri sono quelle che vedono a capo il famigerato Gengis Khan.
Il nome dice già molte cose: inizialmente re amatissimo perché capace di portare la pace nei Sette Regni, Aerys impazzisce dopo un periodo di prigionia, diventa un assassino e un piromane colpito da una malattia misteriosa che lo fa sembrare molto vecchio, a dispetto della sua giovane età. La sua storia ricorda molto da vicino quella di Carlo VI di Francia, anche lui definito “il folle” dopo essere stato il “beneamato” (chi vi ricorda?), soffriva di evidenti disturbi mentali. Aerys amava vedere le persone bruciare, Carlo VI di Francia è passato alla storia anche con il cosiddetto Ballo degli Ardenti, durante il quale suo fratello diede fuoco a uno dei danzatori. Anche Carlo VI stava ballando, quattro uomini persero la vita mentre lui fu salvato dalla Duchessa di Berry. Le sue psicosi si aggravavano e Carlo fu colpito da una malattia misteriosa che gli provocò la caduta di tutti i denti e i capelli. I suoi deliri erano ormai noti in tutto il regno, a un certo punto fu convinto di essere di vetro e decise di indossare delle stecche di ferro nei suoi vestiti per evitare di rompersi.
Famosi come Bruti ma anche come Popolo Libero, fanno parte dei popoli selvaggi de “Il trono di spade” e come gli altri vivono a Nord della Barriera. Stupratori, ladri e assassini, almeno per quel che riguarda la parte più selvaggia del clan. Se si parla di clan viene subito in mente la Scozia, nel XVI secolo c’era quello capitanato da Alexander “Sawney” Bean, noto per i suoi atti di cannibalismo e giustiziato per aver ucciso migliaia (!) di persone. La storia oscilla tra realtà e leggenda, si dice che una volta trovata la sua anima gemella, Alexander andò a vivere in una caverna e che il clan fosse composto da altre 48 persone: i due ebbero 14 figli e 32 nipoti, il miglior metodo di procreazione era l’incesto. Nascosto tra i cespugli, assaltava i passanti per ucciderli, bere il loro sangue, derubarli e mangiarli, tenendo le parti di corpo avanzate in salamoia.
via Buzzfeed