Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Aprile 14th, 2020 | by sally
0In questi giorni si sta parlando molto della serie Netflix “Unorthodox”, basata sulla vera storia della scrittrice Deborah Feldman. Come anticipato nella nostra recensione, gli sceneggiatori si sono presi alcune libertà creative nella narrazione (in accordo con la stessa autrice) ma molti dettagli sono ripresi dall’autobiografia pubblicata da Feldman nel 2012. Nella serie la protagonista si chiama Esther Shapiro, detta Esty, ed è interpretata dalla bravissima Shira Haas. Oltre alla miniserie, composta da 4 episodi, sempre su Netflix è disponibile “Making Unorthodox”, che racconta il dietro le quinte e che spiega anche le motivazioni dietro le scelte degli sceneggiatori. Scopriamo quali sono le differenze tra la serie e la storia vera, da qui in poi potrebbero esserci spoiler.
Deborah Feldman, proprio come Esther Shapiro nella serie, è cresciuta lontana dalla madre. La donna aveva lasciato la comunità a causa della sua omosessualità e non le era stato permesso di portare la figlia con sé. Il racconto è fedele a quello della serie: la madre della Feldman ha perso la sua custodia per via delle rigide regole rabbiniche, che non garantiscono praticamente mai la custodia dei figli a chi decide di lasciare la comunità. La Feldman, quindi, è cresciuta con i nonni paterni – come Esty. Il rapporto con la nonna – Bubby – è stato adattato per la serie tv, incluso il dettaglio del canto in assenza del nonno ma è vero che il canto e la musica nella comunità Satmar sono considerate indecorose per le donne.
Il primo incontro tra Esty e Yanky riprende, invece, quanto raccontato nel libro da Deborah Feldman. Ha dovuto davvero aspettare che fosse prima lui a parlare e anche il dialogo successivo è ripreso dal racconto dell’autrice. La scrittrice ha dovuto prendere lezioni per prepararsi alla vita matrimoniale, proprio come la protagonista della serie. Tutto il racconto relativo alla vita coniugale e l’approccio con il sesso sono basati sulla storia reale, incluso il divieto della donna di avere rapporti con il marito durante il periodo mestruale.
“Unorthodox” è la prima serie Netflix recitata in yiddish e l’effetto, per chi la guarda in lingua originale, è davvero strano, poiché si sente un miscuglio di ebraico, tedesco e inglese. Deborah Feldman ha raccontato che quando era piccola veniva rimproverata tutte le volte che parlava in inglese con gli amici. Lo aveva imparato di nascosto, grazie a dei libri “proibiti” che aveva trovato in casa. Alle donne era vietato leggere perfino la Torah, il fatto che ci fossero libri in lingua inglese in casa era insolito ma la famiglia della Feldman era meno restrittiva rispetto a quella del marito. Non appena è stato possibile, Deborah ha insegnato a suo figlio a parlare inglese.
Deborah Feldman ha avuto più o meno gli stessi problemi raccontati nella serie, durante i rapporti sessuali con il marito, che si chiama Eli. Nella storia reale, Eli aveva difficoltà ad avere un’erezione e la Feldman aveva iniziato a consultare dei medici e un terapista per cercare di risolvere i loro problemi. Dopo due diagnosi sbagliate (doppio imene e utero setto), le fu diagnosticato il vaginismo. Per riuscire ad avere rapporti, Deborah faceva degli esercizi ed usava dei dilatatori, come viene raccontato anche nella serie. Alla fine, vediamo anche la scena in cui Esty trova il coraggio di affrontare il marito. La Feldman non ha mai parlato in modo così diretto all’ex marito ma ha dichiarato di essere rimasta molto colpita da quella scena e che avrebbe voluto che le cose andassero così.
Ci sono molte differenze tra la gravidanza di Esty e quella di Deborah Feldman. Nella serie vediamo che la protagonista non dice a Yanky di essere incinta e scappa ancor prima di avere i risultati delle prime analisi. Deborah Feldman, invece, è rimasta al fianco di Eli ed hanno cresciuto il loro bambino insieme per i suoi primi anni di vita. La scrittrice e il marito decisero di lasciare Brooklyn insieme e di trasferirsi in un appartamento migliore e in una comunità che avesse regole meno rigide. Andarono a vivere ad Airmont, New York, ed è lì che è nato Yitzy. La Feldman ebbe modo di entrare (di nascosto) al Sarah Lawrence College per diventare una scrittrice. Nella serie, invece, Esty è appassionata di pianoforte ma le sue esperienze riprendono quelle vissute dall’autrice, come il momento dell’acquisto di un paio di jeans, il rossetto e le scarpe coi tacchi.
La fuga di Esty avviene durante lo shabbat, quando la comunità Satmar rispetta regole estremamente rigide sugli spostamenti. Nella realtà la separazione è avvenuta in modo meno drammatico e in tempi più lunghi, anche se è vero che la Feldman vendette gioielli e altri regali di nozze per garantirsi soldi a sufficienza per ripartire da sola. La scrittrice prese la drastica decisione a seguito di un brutto incidente stradale, in cui ha rischiato di morire e ha pensato che non avrebbe più sprecato nemmeno un minuto della sua vita. Al momento della sua fuga, Deborah Feldman aveva la patente (cosa insolita), quindi aveva noleggiato un’auto. Il piccolo Yitzy aveva tre anni, insieme sono tornati a New York e lì la Feldman ha cambiato numero di telefono, senza rivelare il suo indirizzo a nessuno, per poi spostarsi a Berlino. Contrariamente a quanto avviene nella serie, Feldman non è stata inseguita. Scrivere un’autobiografia è stato fondamentale per garantirsi la custodia di Yitzy, come le era stato suggerito anche dal suo stesso avvocato.