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Valerio Mastandrea: “Ruffini è un bravo attore. Nessuna polemica”

Povero Paolino. Io stavo solo scherzando, non si vedeva?
Valerio Mastandrea prova a chiarire definitivamente i fatti accaduti ai recenti David di Donatello e spezza una lancia a favore del comico toscano Paolo Ruffini: “E’ un bravo attore“, dice. “Sapevo di poterci giocare e così ho fatto. Anche lui ha giocato con me“.

L’attore romano ha concesso a CineZapping un’intervista al termine delle riprese del nuovo film di cui sarà protagonista, “La felicità è un sistema complesso“, regia di Gianni Zanasi. “Non sembrava anche a voi che stessimo scherzando?“, chiede Mastandrea. “Forse è perché Paolo è stato un bravo attore“.

Valerio Mastandrea

La polemica era infuriata dopo che Ruffini, presentatore della serata di gala, aveva espresso apprezzamenti a Sophia Loren con parole alquanto colorite: una gaffe che aveva messo in imbarazzo un po’ tutti i presenti e sulla quale Mastandrea, salito sul palco, sembrava essersi preso una bella rivincita: “Vogliamo fare un applauso a Paolo, che ci ha provato (a fare l’attore ndr) e non ci è riuscito?“. La battuta al veleno aveva lasciato di stucco il presentatore livornese, che curiosamente aveva anche lavorato con Mastandrea nel film “La prima cosa bella“.

Chiedete anche a lui“, prosegue l’attore nella nostra intervista. “E’ diventata una cosa mediatica e ridicola, ma in realtà non c’era nessuna polemica. Il problema di quella serata, semmai“, commenta sibillino, “non era il pianista, ma il locale“.

Conclusa la parentesi Ruffini, Mastandrea ha risposto anche alle nostre domande sul film di Zanasi, regista con cui ha già lavorato in passato in “Non pensarci” del 2007 e che vedrà nel cast anche Giuseppe Battiston, l’attrice israeliana Hadas Yaron (Coppa Volpi per “La sposa promessa” di Rama Burshtein), Paolo Briguglia e Maurizio Donadoni. “Lavorare con questo regista”, commenta l’attore, “è sempre un’esperienza devastante, cioè molto faticosa ma anche molto originale. Il suo modo di lavorare è unico in Italia“. L’attore, tuttavia, non risparmia battute e ammette: “Farlo quando si hanno 30 anni è un conto, mentre a 40 si comincia già a sentire più fatica“. Più difficile, invece, definire le caratteristiche del suo personaggio: “E’ dura da spiegare perché è tutto un divenire“.

Un’ultima domanda prima di salutare il gentile e disponibile Valerio Mastandrea: “Cos’è la felicità?” E la sua risposta non può che essere la più semplice, ma senz’altro la più corretta: “La felicità è un sistema complesso“.

Alessandro Testa

Scrittore per diletto, appassionato di libri, scrittura creativa, film e pallone. Polemico di natura, sognatore, pragmatico, incoerente. Astenersi perditempo.

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