Recensioni DM PSD3 0141

Published on Febbraio 16th, 2012 | by johnbuckley

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“War Horse”: la recensione

“War Horse”: la recensione johnbuckley
Voto CineZapping

Summary:

4.25

Film Grandioso


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Solo Steven Spielberg riesce ad essere così incredibilmente sentimentale senza essere melenso, a toccare il cuore con storie familiari e umane, pur narrando di orrori immensi, di guerre, di sofferenza e paura. Raccontando dell’amicizia tra un ragazzo ed un cavallo, Spielberg confeziona una favola dolce e ottimista, per tutta la famiglia, forse un po’ troppo semplice a livello narrativo e strutturale, ma come al solito tecnicamente impressionante e con scene realmente emozionanti.

Il film è ambientato in Inghilterra e in Europa durante la Prima Guerra Mondiale. e racconta una straordinaria storia di amicizia tra un cavallo di nome Joey e un giovane ragazzo, Albert, (interpretato da un convincente Jeremy Irvine alla sua prima prova di rilievo su grande schermo) che lo alleva e lo addestra. Quando vengono separati, l’eroico viaggio del cavallo Joey, attraverso i duri scenari della guerra, cambierà e ispirerà le vite di tutti coloro che incontrerà sul suo cammino (la cavalleria britannica, i soldati tedeschi, un contadino francese e la sua giovane nipote), prima che la storia raggiunga il culmine dell’emozione nel mezzo della Terra di Nessuno, dove i due amici si reincontreranno e potranno così far ritorno a casa.

DM PSD3 0141

War Horse

War Horse” rappresenta una delle più grandi storie di amicizia e di guerra narrata prima in un libro per ragazzi di grande successo scritto da Michael Morpurgoe trasposta poi in uno spettacolo teatrale di altrettanto successo internazionale a Broadway. Adesso arriva questo film, un ulteriore tassello che celebra una storia di amicizia che saprà appassionare grandi e piccini, nonostante la durezza di molte scene.

La Prima Guerra Mondiale viene infatti mostrata in tutta la sua spietata crudeltà attraverso il viaggio di questo cavallo, un’odissea di gioia e dolore, grande amicizia e avventura. Questi sono infatti gli ingredienti del film.  Spielberg utilizza varie storie per narrare dell’orrore della guerra, della solitudine nelle trincee, delle difficoltà quotidiana di chi vive in tempi difficili, degli atti di eroismo e coraggio, ma anche di meschinità e codardia. Il cavallo che passa di mano in mano non è altro che l’elemento catalizzatore, e nello stesso tempo uno specchio in cui si riflettono le personalità degli umani che ne vengono a contatto.

Dopo la tecnica sopraffina e le nuove tecnologie utilizzate per dare vita ad una avventura senza tempo con “TinTin”, Spielberg confeziona con “War Horse” un’avventura vecchio stampo, un western fordiano e nello stesso tempo una favola dolcissima. E la chiusura sotto un cielo al tramonto alla “Via col vento“, con il ricongiungimento famigliare è una chiusa perfetta, commovente, liberatoria, carica di quella pace che si può ottenere solo dopo aver vissuto giorni di guerra e di solitudine. Consigliatissimo.

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