Tom Cruise oltre Mission Impossible
20 Novembre 2023
Published on Gennaio 29th, 2015 | by Alessandro Testa
0Summary: Uno dei migliori film musicali degli ultimi 10 anni. Una storia semplice ma coinvolgente.
Non lasciatevi influenzare dalla semplicità della trama o dal titolo quasi anonimo nel panorama cinematografico di questo periodo: “Whiplash” è un film che vi sorprenderà per i ritmi, la velocità d’esecuzione e la bellezza artistica di musiche senza età.
E’ una sorpresa completa. D’altronde lo è stata un po’ per tutti, tranne che per la sapiente giuria degli Academy che ha provveduto a dargli 5 nominations agli Oscar del prossimo 22 Febbraio: miglior film, miglior attore non protagonista (J.K. Simmons), sceneggiatura non originale, montaggio e sonoro.
Lo stesso regista e produttore del film, Damien Chazelle, non avendo trovato i fondi a disposizione per girare il film, l’aveva trasformato in un cortometraggio che, presentato al Sundance Film Festival nel 2013, aveva vinto il premio come “miglior corto”. Da lì erano arrivati i fondi necessari per produrre una pellicola di 107 minuti di musica vibrante, ossessione e perseveranza.
Perché “Whiplash“, nonostante non abbia avuto un enorme successo al botteghino, è un film vivo e coinvolgente in tutto e per tutto. Andrew Neyman (Miles Teller) è il giovane e promettente batterista di un prestigioso conservatorio di Manhattan, i cui sogni di gloria devono necessariamente passare per le mani di un direttore d’orchestra estremamente severo (J.K. Simmons).
Il film è semplicemente entusiasmante e viscerale: si ha quasi l’impressione che il severo Simmons si rivolga direttamente a noi, con quella profondità vocale che pietrifica e incoraggia allo stesso tempo. Un gigante impettito e dai metodi d’insegnamento tutt’altro che ortodossi, nella missione ambiziosa di tirare fuori il massimo da ogni studente. In Italia uscirà il prossimo 12 Febbraio.
Ero lì per spingere la gente al di là di quanto ci si aspetta da loro. Penso che sia un’assoluta necessità.
Coinvolgente, appassionante e ritmico. Con un J.K. Simmons in una forma straordinaria e che corre a gran velocità verso l’Oscar come miglior attore non protagonista. Meritatissimo, tra l’altro, perché la sua performance è una di quelle che concorre a tenere la tensione emotiva e il livello del film elevatissimi.
Probabilmente senza la voce cavernosa e spaventosa di Simmons parleremmo di una pellicola diversa, e a tal proposito auspichiamo un doppiaggio italiano all’altezza – anche se il lavoro sarà arduo. Suderete con il talentuoso Andrew, temerete il lato oscuro del direttore d’orchestra. Whiplash è uno dei migliori film musicali dell’ultimo decennio.